Io sono un cittadino afflitto dalle molte tasse sulla casa, il che però significa che ho delle proprietà immobiliari (anche se alcune le ho solo perché le ho ereditate troppo presto da mia madre e quei conti ancora li salda mio padre) e quindi una certa solidità economica.
Negli USA, posto dove il vulgo vuole le tasse siano molto basse mi si dice che le tasse sulle case sono invece elevatissime, molto più che da noi.
Io credo che in un paese come l’Italia dove le tasse sono molto alte sia giusto fare uno sforzo per abbassarle. E’ difficile perché per farlo bisogna trovare risorse. Malcontata la spesa pubblica italiana è di 800 miliardi. Oltre 250 vanno in pensioni. Oltre 100 in sanità. Poi ci sono gli stipendi pubblici (20 miliardi sono solo i dirigenti) e così via. Per le pensioni qualcosa si è fatto, personalmente considero un’indecenza che delle persone possano essere state lasciate andare in pensione a poco più che quarant’anni (io conosco personalmente almeno due casi di insegnanti che ci sono andate prima negli anni ’80) per non parlare di quelli che prendono cifre ragguardevoli. Intendiamoci, col sistema contributivo, tanto versi tanto ricevi. La pensione diventa una sorta di investimento di protezione sociale per te stesso. Ma col sistema retributivo è una elargizione sociale, quindi non vedo niente di scandaloso a limare un po’ verso il basso quelli che prendono parecchio. E poi c’e’ il problema della gente occupata. In Germania su 100 abili al lavoro ne sono impiegati 80. In UK 75. In Italia 55. E’ abbastanza logico che tutte queste persone che non lavorano siano aggrappate al welfare state.
Ma torniamo al discorso iniziale, le tasse sulla casa. Primo, è assolutamente insensato che non siano proporzionali al reddito. Io eredito una casa al paese, magri grande, come i casali di campagna spesso sono, che non vale niente e che mantengo solo per un legame affettivo con le mie origini campagnole e mi arriva sulla testa una mina di IMU e balzelli vari da far svenire un pokerista professionista. Basta fare un giro in qualche luogo di villeggiatura non troppo “cool” e i cartelli “vendesi” sono una mitragliata. I valori delle case in picchiata. Un vero capolavoro.
Quindi, questo lungo preambolo, per dire che lungi da me voler fare un discorso populista sui proprietari di immobili ricchi e capitalisti che devono pagare e non dogliarsi. La questione è più articolata e complessa di così.
Detto questo ha più senso pagare le tasse sulle case, quindi su denaro che in caso di investimenti è immobilizzato da qualche parte, oppure sul lavoro? Non sarebbe assai meglio allargare il bonus fiscale alle categorie escluse? Magari darne 100 o 150?
Oppure eliminare qualche costo per le imprese? Qualche burocrazia?
Tornando al motivo per cui la spesa pubblica è così alta (e quindi le tasse) ovvero la quantità davvero esigua di occupati sul totale della popolazione (su 60 milioni, 22 lavorano, di cui 3 sono dipendenti pubblici) non sarebbe meglio spendere tutte le risorse possibili nel tentativo di occupare le persone?
Intendiamoci, col sistema contributivo, tanto versi tanto ricevi. La
pensione diventa una sorta di investimento di protezione sociale per te
stesso. Ma col sistema contributivo è una elargizione sociale
Credo che col secondo “contributivo” tu intendessi “retributivo”.
esattamente 🙂 corretto. grazie per la segnalazione.