Parliamo di UniCredit. La banca italiana, pur ribadendo di non avere il minimo dubbio sulla propria solidità, per rispondere alle speculazioni al ribasso dei giorni passati si è trovata costretta a deliberare, nel cda straordinario di questa domenica, un piano di consolidamento da oltre 5 miliardi di euro. Basterà questo intervento a rassicurare i mercati?
«Non credo. E la ragione è che le banche degli altri Paesi non mi sembrano intenzionate a fare altrettanto. Secondo me, la sola azione capace di stabilizzare i mercati – o almeno che potrebbe stabilizzarli – è un piano ben coordinato almeno delle quattro più importanti banche centrali europee, che dovrebbero intervenire tutte simultaneamente e con lo stesso obiettivo».
In Europa, la prima a muoversi unilateralmente con la decisione di garantire tutti i depositi bancari è stata l’Irlanda, suscitando le proteste della Gran Bretagna, che per prevenire una fuga di capitali verso le banche irlandesi teme di dover fare altrettanto. Se ora la ben più importante Germania si muove sulla stessa strada, lei prevede che questa tendenza sia destinata a diffondersi?
«È presto per dirlo, ma è chiaro che più si diffonde il fenomeno e più gli altri Paesi troveranno difficile resistervi».
[Peter Morici – professore di Econommia alla Robert H. Smith School of Business dell’università del Maryland]