La premessa è che io sono nato e i miei conservano una casa “di campagna” in un paese del primo entroterra ligure, subito alle spalle di Genova, nella strada che dalla Doria si inerpica su per S.Siro di Struppa fino a Creto.
Percorrendo questa strada tortuosa e immersa nel verde, subito dopo la (relativamente) celebre abazia basso moedioevale di S.Siro, è facile incontrare a bordo strada un tizio, di età apparente di cinquant’anni, biondiccio e baffuto, munito di binocoli coi quali guarda dall’altra parte della valle in un posto chiamato “Presa” ovvero all’inizio di un antico acquedotto romano, ancora percorribile a piedi, dove la leggenda dei paesi di questa zona narra, abita con il marito la sua concubina. Questo tizio, stando alle voci del paese, sta appostato ore e ore, con qualsiasi tempo, in attesa che il marito di questa signora lasci la casa, per raggiungere la sua amante e, si presume, consumare l’adulterio.
Ora, vista la frequenza con cui l’abbiamo visto in questi giorni di ferie io e Marta, abbiamo considerato che questo tizio deve essere un vero e proprio stallone e che la signora deve avere parecchie voglie da soddisfare, ammesso che anche il marito benefici delle sue virtù…..