Ieri sera Paolo Mieli, ospite di Santoro, col suo solito ascetico distacco da intellettuale e il suo aplomb da nobile britannico, ha commentato così un episodio legato a questo sordido mignottume che circonda il nostro primo ministro:
“era ad una fiera dei motorini e si è messo a far battute su Ruby abbracciato ad un anziano signore – immagino il “capo dei motorini” – che sghignazzava di queste battute. Berlusconi dovrebbe stare alla larga da queste persone perchè lo portano al baratro.
“il capo dei motorini” mi ha davvero fatto molto ridere, per la puntuta cattiveria che sottende e per il fatto che quasi nessuno l’avrà capito (purtroppo).
io non l’ho capita.
Forse avresti dovuto sentirla. In ogni caso il modo con cui è stato detto era (secondo me) il sottolineare che un signore che in quel momento stava li a rappresentare un ente come una fiera, pur di compiacere il padrone del vapore, rideva sguaitamente a battute inopportune in quel contesto e ben poco divertenti. “il capo dei motorini” io l’ho interpretato come un modo di, simultaneamente, riconoscergli un ruolo e a questo ruolo un nome provocatoriamente ridicolo.