Io sono contento se Nicole Minetti si dimetterà. E lo sono perché penso che occupare un posto in una istituzione primaria come il consiglio della più importante e ricca regione italiana sia un merito che vada conquistato con la militanza politica oppure con dei meriti sociali o culturali indiscutibili.
Nicole Minetti, oltre ad avere la fortuna di nascita di essere bilingue, cosa che la pone culturalmente uno scalino sopra al 70% degli altri politici, non è certo una persona che brilla per meriti di qualsivoglia tipo, a parte il fatto di essere un gran bel pezzo di figliola.
Stando ai racconti di svariati testimoni sull’andamento delle “serate eleganti” e sulle “gare di burlesque” delle serate arcoriane, parrebbe facile intuire che il merito di Nicole sia stato quello di condividere le sue indubitabili grazie con lo stanco e solo leader, il quale ha pensato bene di ricompensarla con una poltroncina. Cosa che, se la poltroncina fosse di Mediaset, a parte un po’ di fastidioso retrogusto, resterebbe confinato a quello che un privato imprenditore fa nelle sue private aziende. Per altro le note biografiche parlano di un incontro avvenuto al San Raffaele ai tempi dell’attentato con la statuina in piazza Duomo a Milano, quindi si tratterebbe pure di una carriera davvero fulminante (anche per i parametri di una bella figliola che concupisce un anziano signore).
Trovo però davvero vergognoso che Berlusconi pretenda ora le dimissioni della Minetti. Ora che ha deciso di tornare in pista in prima persona, ora che la sua popolarità è sotto il livello minimo storico, vuole rimuovere dalla sua campagna elettorale ogni imbarazzo, ogni elemento che lo danneggi, come una sua “diletta” che occupa una sedia senza che il suo sedere abbia meriti migliori che essere bello da guardare (e magari non solo…). E trovo davvero ributtante, al limite dello sconcio, che queste dimissioni siano oggetto di mercimonio economico, di una trattativa sotterranea, che si parli del vitalizio pubblico che scatterebbe al superamento della mediana della legislatura regionale.
Ogni volta che penso che il berlusconismo sia finito, superato, sotterrato, come un rettile antropofago, assesta qualche colpo di coda in grado di rovesciare le sorti di quel che appare inesorabile e sempre con una china peggiore.
E nel frattempo, chi dovrebbe opporre un muro frontale contro questo schifo, litiga sulle norme minime di civiltà di uno stato moderno per fare l’occhietto all’amico di Cuffaro. Che schifo. Che vergogna. C’e’ poco da stupirsi che questa nazione sia avvitata in una spirale di autodistruzione che la porterà all’inesorabile oblio.
Per quanto non condivida nemmeno il 5% delle sue idee, spero davvero che le primarie le vinca Renzi e che mandi al diavolo questo vecchiume, rispolveri la foto di Vasto e presenti una coalzione moderna e progressista per il futuro dell’Italia.
Se ci saranno le primarie del PD, voterò lui. Cosa che non avrei mai pensato di dire fino a pochi giorni fa.
Renzi significa berlusconisco senza bunga-bunga. Tutto qui.
Saluti,
Mauro.
Un po’ meno peggio, ma comunque almeno spero che dia un bello scrollone a questa pletora di ignavi che dirigono il PD.