Effettivamente l’IMU non è una tassa progressiva. A parte la distinzione fra prima e altre case e fra case “normali” e fabbricati di pregio, per il resto colpisce nella stessa misura i miei genitori che hanno una casa “in campagna” ovvero la casa dei nostri antenati al paese, oltre alla casa di città, quanto gli speculatori o gli enti e fondazioni che invece di immobili ne hanno centinaia. Invece trovo poco sensato creare una progressività basata sul reddito dei proprietari. E’ una tassa sul patrimonio casa, per cui il reddito deve essere ininfluente.
Per me per essere equa deve essere così fatta. Prima casa: esente. Escluso giusto le case di lusso, come era prima. Dalla seconda casa in avanti: quelle sfitte (ovvero la casa di montagna e quella al mare), fino alla terza (o quarta) oltre la principale, con una aliquota intermedia. Quelle affittate e quelle comunque oltre la terza o quarta casa, con una aliquota più alta. E magari con una ulteriore aliquota sopra un valore di estimo rivalutato che superi, che so, 10 milioni di euro.
Per tutti quelli che dichiarano una seconda o terza casa sfitta, lasciando per ultime quelle in luoghi di villeggiatura, visita fiscale, anche periodica, per vedere se sono affittate in nero. Con multe salatissime.