Sinceramente non mi sono molto appassionato a questa vicenda, certo è l’ennesima pagina poco edificante del nostro esimio governante, ma di certo non la peggiore, per lo meno secondo me.
Per come la vedo io l’informazione in Italia è un malato in coma, questa roba qui al massimo può essere un raffreddore. Certo, un malato terminale che prende il raffreddore potrebbe averne il colpo di grazia. Ma di questo si tratterebbe nell’eventualità, di un colpo di grazia.
In più, in tempi di comunicazioni globali, di internet e di tavolette “magiche” da portarsi sempre appresso e con cui collegarsi a qualsiasi angolo del pianeta, tentare di reprimere l’informazione in Italia è come cercare di tirare su l’acqua con un colabrodo. Fanno fatica a togliere gli spifferi dei regimi militari feroci e sanguinari, figurarsi qui da noi.
Il discrimine, esattamente come succede ora, sarà fra chi vuole informarsi e chi no. Fra chi cerca le notizie e chi si accontenta dei dazebao di Minzolini.