Senza fare troppa dietrologia, è bello vedere nei segnali della vita pubblica quali siano gerarchie, posizionamenti e tattiche politiche. Frattini, dopo che la Lega, per voce del ministro (sic) Calderoli aveva plaudito alla nefasta bocciatura del trattato di Lisbona (nefasta non perchè mi piaccia quel trattato, ma perchè non è possibile che lo 0,5% dei cittadini europei possa bloccare un processo che riguarda tutti gli altri)), aveva richiamato all’ordine i colleghi, anche per non perdere la faccia in quanto ex commissario europeo, rilanciando il profilo europeista del Governo.
I suoi appelli sono stati ignorati, sia nel senso di accoglierli, sia nel senso di rintuzzarli.
E’ bastato invece il discorso pseudoeuropeista e al solito autocelebrativo del Tappo Capo, perchè la Lega facesse subito la sua rappresaglia in aula. Voto su una questione rifiuti in Campania, emendamento presentato dall’UDC, e governo messo in minoranza per il voto proprio dei leghisti sommato a quello dell’opposizione.
Insomma, la terza Repubblica, quella dei due grossi blocchi e del dialogo istituzionale, in meno di un mese è già finita ad Acerra. Nell’inceneritore.