Qualche sera fa stavo riflettendo sulla caducità del ruolo di portavoce di Forza Silvio. Ricordo che per un certo periodo la grancassa ufficiale fu Renato Schifani, il quale poi fu costretto a ruoli più defilati, salvo poi riapparire come capogrupop al Senato e poi presidente del Senato. Tutto sommato una discreta carriera l’ha avuta pure Sandro Bondi, detto il maggiordomo, che ha finito per fare il ministro.
Altri invece sono stati letteralmente spazzati via, almeno dal punto di vista mediatico. Elio Vito, che qualche tempo fa imperversava per i media ad evangelizzare il verbo del padrone, è sparito dal video. Idem per Elisabetta Gardini, risalita agli albori delle cronache dopo un lungo oblio, già portavoce di FI, per aver inveito contro Luxuria rea di aver usato il bagno delle signore. Poi mi viene in mente Bonaiuti, ex giornalista (che nel ’94 si scagliava contro Berlusconi reo di imbavagliare la stampa) che dopo aver furoreggiato per i video post elettorali, a parte qualche dichiarazione qui e la, non si vede più tanto spesso. Mi viene in mente Bocchino, altro iperesposto sui media, che dopo la grottesca farsetta del pizzino di La Torre, nonchè dell’avviso di garanzia, è finito fuori dalla ribalta. Oggi c’e’ Capezzone, che da ipermoralizzatore, iperlaicista e super criticone (lo ricordo ospite fisso di Chiambretti dare patenti a destra e manca), oggi si trova a dover difendere pluri inquisiti e pluri prescritti, a difendere le posizioni della Chiesa Cattolica, nonchè a giustificare la legge penosa che hanno tentato di promulgare in fretta e furia sul caso Englaro quando lui, ex radicale doc (come Elio Vito del resto), ha condotto per anni battaglie sul diritto alla morte.
Anche il povero Capezzone lo vedo ben male.
Ma se l’ha detto persino Lui, che i portavoce devono stare zitti!