Se a qualcuno dei miei 25 lettori interessasse, questa assenza degli ultimi giorni era dettata dal fatto che sono stato in trasferta in Svezia, in un innovativo e per certi versi strabiliante stabilimento dove riparano delle turbine con delle stampanti 3d. Pur essendo io uno che si guadagna da vivere scrivendo software per la manifattura industriale e quindi non esattamente digiuno della materia, sono rimasto a dir poco a bocca aperta.
E’ stata la prima volta che mettevo piede in Svezia e in generale in Scandinavia. Ho trovato un bel sole, magari non caldissimo, ma tutto sommato piacevole. Come altrove in Nord Europa ho incontrato gente socevole, molto poco stressata, educata e molto incline ai piaceri dell’alcool, se pur sempre nel limite della serata ridanciana e mai oltrepassando il limite.
Stoccolma, che più che visitata l’ho sfiorata, è davvero una bella città. Contrariamente a quel che mi sarei aspettato ho mangiato piuttosto bene sempre, perfino nella mensa della Siemens. Cose semplici, carne e patate o merluzzo e piselli, ma cucinati alla perfezione.
Invece nei ristoranti che ho girato sempre cose ottime, con influenze di molte cucine diverse, un potpourri interessante e mai banale.
Ho percorso anche svariati km in autostrada, con una Volvo presa a noleggio di quelle che ti avvisano se cambi corsia senza mettere la freccia, pensando che tu stia scarrocciando perchè sei stanco, che leggono i cartelli stradali e ti scrivono la velocità che dovresti fare e che suonano e frenano se sei troppo vicino alla macchina che ti precede. Questo spiega, almeno penso, perchè nonostante il ridicolo limite dei 110 km\h in delle stradone grandi e diritte, tutti lo rispettino in modo quasi unanime.
Altra cosa particolare la durata della luce diurna, già adesso le giornate sono lunghe come le nostre in giugno e anche all’ora di pranzo il sole è nella posizione che da noi raggiunge alle 10 del mattino. Al mattino presto, soprattutto in una stanza d’albergo senza oscuranti, non sempre una buona notizia (tanto più se sommata allo zelo dei netturbini).
Il paesaggio è molto gradevole, colline appena accennate coperte di foreste di conifere, interrotte da un numero pazzesco di laghi e laghetti (che i locali mi dicono essere pescosissimi). Tanti, tantissimi animali selvatici morti lungo le strade, a dispetto delle generose recinzioni che tenterebbero di salvarli.
Complessivamente un viaggio, pur di lavoro, di cui conserverò un ricordo piacevole, anche e soprattutto per la qualità delle relazioni umane che ho avuto modo di instaurare.
Eri a Finspång?
Yessir.