Se l’Italia fosse un paese normale e Berlusconi e il PDL un leader normale di un partito normale, dopo il rovinoso disastro che sono state per loro queste elezioni, Berlusconi non sarebbe più il leader e nel PDL partirebbe un forte ripensamento e un forte rinnovamento. Nella realtà essendo il PDL un partito-persona, o un partito azienda, come preferite, tutto questo non accadrà.
Berlusconi è un uomo molto abile nel capire l’aria che tira, nel percepire cosa sta avvenendo. E’ uno che, per dirla alla twitter, conosce il trend topic, e parla di quello. Sapendo che stava andando incontro ad una Caporetto si è defilato dalla campagna elettorale, anche in modo plateale, adesso dalla Russia minimizza. E’ possibile che dia in pasto all’opinione pubblica ed ai colonnelli trombati la testa di Angelino. D’altra parte i dirigenti e soprattutto i portavoce del PDL muoiono alla velocità delle falene. Capezzone, Gardini, Elio Vito… quanti che per mesi hanno ammorbato con la loro presenza trasmissioni e dibattiti ad ogni ora si sono estinti dal video come le tigri con i denti a sciabola.
Quindi la strategia d’uscita sarà: ho lasciato il campo, ho fatto fare una campagna senza il marchio forte (cioè se stesso) ed è uscito un risultato deludente. Ora torno io, comando io, vinco io.
E, se è possibile, vedremo una campagna elettorale ancora peggiore e con scorribande ancora più sfacciate e sfrontate e in barba alle leggi, e telegiornali in trincea a parlare di rapine in villa e ROM che violentano e negri che rubano. Prepariamoci al peggio. Dare Berlusconi per morto o morente o in fuga, e fargli i ponti d’oro, è l’errore più madornale che si possa fare. Tendergli un braccio produrrà che lui ve lo taglia e poi lo usa per schiaffeggiarvi.
Detto tutto questo, il PDL sotto il 10% a Genova e il candidato calato da Marte, milanese, ignoto ai più, sponsorizzato da Bagnasco, che arriva *quarto* è una specie di godimento assurdo.
L’unico problema è che da un anno non trovo più doriani per parlare di calcio, adesso non troverò manco più berluschini per parlare di politica. Speriamo nei play off che se no mi annoio.
Berlusconi è primo nella classifica dei politici di Politicount
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