La legge elettorale è un non problema, è una discussione vuota e autoreferenziale. Il “Porcellum” sarà anche una legge difettosa per molti aspetti, ma esistono molti modi per edulcorarne gli effetti negativi, per esempio, come nella regione Toscana dove sono obbligatorie, attraverso le primarie. I cittadini hanno un buon modo per presentare doglianza al proprio partito di riferimento se non concede le primarie: evitando di votarlo.
Le spinte al maggioritario, al proporzionale, alla governabilità, al frazionamento… sono tutti tecnicismi che interessano solo al potere politico per perpetrare se stesso e per avere qualche arma in più in qualche ignobile trattativa di spartizione.
Questo è il genere di discussione che avvita la politica in una spirale di allontanamento dalla vita reale e si rende aliena ed incomprensibile. L’esperienza del governo Monti, quale che sia il giudizio, dimostra che in emergenza il capo dello stato può raccogliere attorno ad una figura di alta statura istituzionale le forze politiche responsabili e condurre la nazione fuori dal guado. Il pericolo che finite le elezioni non ci sia una maggioranza stabile per governare è fugato dal fatto che si può riciclare la stessa maggioranza che c’era prima.
Quindi questa discussione, ripeto, è stucchevole e autoreferenziale. Alla peggio va benissimo abrogare il Porcellum per tornare al Mattarellum che, con altrettanti difetti, aveva almeno il pregio di essere stato scelto dai cittadini per via referendaria (referendum nel quale io votai contro, essendo di indole un proporzionalista).
In nessun paese del mondo si cambia legge elettorale ogni 5-10 anni e nel frattempo questi 5-10 anni sono occupati quasi interamente da discussioni infinite sulla maledetta legge elettorale. Si decide un sistema, va bene per tutti, tutti si adeguano e questo vale sine die.
Stranamente sono d’accordo con te. 🙂
L’idea di abbinare le primarie al Porcellum non l’avevo ancora sentita, ma in effetti ha senso. Il problema è che le primarie non hanno senso, a mio parere, all’interno di una coalizione, ma soltanto all’interno di un partito.