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Russia. Ma quello che per i giornali britannici è un tema da bersagliare con ironia e disapprovazione, per il giornale Komsomolskaia Pravda, nella Russia del grande amico di Berlusconi, Vladimir Putin, diventa una questione di orgoglio virile: “Perché prendersela con un uomo vero?”, afferma il più diffuso quotidiano della Russia. “Berlusconi ha passato la notte con la prostituta nel letto di Putin”, sottolinea il commentatore Serghiei Ponomariov. “Mi potete uccidere, ma non capisco questi italiani e queste italiane”, esordisce Ponomariov, sostenendo che “dovrebbero essere fieri di tale primo ministro che ha 72 anni ma è in forma brillante, ha un sorriso largo, un eloquio bello e colorito”. “Ora scopriamo che Silvio compie imprese non solo in campo politico ma anche nelle alcove. E’ come un cavalier gentile”, prosegue, scagliandosi contro “moralisti e ipocriti”. “Se Berlusconi sta usando il suo testosterone alla grande forse fa male a qualcuno?, Forse alle sue partner? Ma le ultime non si lamentano e con la moglie legittima ha avviato il divorzio”, aggiunge.
via Il Times: “Berlusconi come Mao” difesa russa: “Un vero uomo” – Politica – Repubblica.it.
Ecco, se il punto fosse solo questo, sarei ben d’accordo con l’apologeta della virilità maschile d’oltrurali. Che male c’e’ se uno tromba? Lasciatelo trombare e abbasso i moralisti.
Però il problema non è affatto questo. Il punto è che se un tizio ha degli atteggiamenti sessuali libertini, ma poi fa delle battaglie politiche a favore del libertinismo, della legalizzazione della prostituzione e così via, allora nessuno avrebbe da sindacare.
Pannella che si fuma le canne, per fare estrema battaglia contro il proibizionismo, è ben diverso da Cosimo Mele, compagno di partito di Giovanardi e Buttiglione, che vota leggi liberticide e severissime sugli stupefacenti e il meretricio, salvo poi farsi cogliere con le mani nel sacco dentro un albergo con due prostitute e della cocania.
Anni fa Berlusconi si lanciò in una delle sue solite campagne populistiche contro la prostituzione nei viali di Milano, dicendo che non poteva uscire coi suoi figli perchè li costringeva ad assistere ad uno sconcio.
Ha partecipato e promosso il Family Day, prodotto tonnellate di leggi per osteggiare il fenomeno della prostituzione. Si è sempre proposto come interlocutore numero uno dell’elettorato moderato e cattolico. Quello stesso elettorato che un marito che cornifica la moglie con delle prostitute dovrebbe vederlo di buon occhio come un attacco di diarrea durante un volo transoceanico.
E, last but not least, ha mentito spudoratamente su tutta la linea fin dall’inizio di questa storia, provando, col suo solito modo, ad andare dal solito scondinzolante Bruno Vespa a perorare la sua causa di povera vittima del sistema, del complotto pluto-giudo-masso-mediatico messo in piedi dal gruppo Espresso e da Murdoch, arrivando a sostenere che la moglie fosse una povera fessa che pende dalle labbra di un non precisato intellettuale di sinistra che le avrebbe insufflato l’idea che suo marito non è il sant’uomo che parla ma è in realtà solo uno squallido puttaniere. Provando a buttarla sul quadretto bucolico dei nipotini, del dolore che gli provoca “non poter fare il nonno in due”.
E quella stronza di Veronica, anzichè vedere che nonno e padre premuroso sia Berlusconi, invece che essere il bastone su cui appoggiarsi nell’autunno della vita per vedere sbocciare i nipoti, se la prende per delle sciocchezzuole come sapere che il marito vorrebbe tanto che la sua puttana preferita tornasse con una sua amica per farsela leccare.
E’ solo una povera permalosa di merda. Anzi, è invidiosa, perchè lui tromba ancora come un toro, ma non con lei. Che ormai è vecchia ed è una decrepita nonnetta.