Molte persone sono state colpite dalla scomparsa del giovane pilota Simoncelli. Un po’ perchè un ragazzo classe ’87 che muore è sempre una brutta notizia, ma tanto anche perchè era un ragazzo molto ben voluto, per quanto, come sempre parlando di un personaggio pubblico, lo si veda necessariamente un po’ deformato dal filtro, appunto, della sua notorietà.
Secondo me il motivo profondo per cui amiamo così tanto alcuni di questi eterni ragazzi, questi Peter Pan in cui ci immedesimiamo quando corrono, giocano a calcio, fanno qualcosa di speciale, è che non si prendono troppo sul serio. Lui, come Valentino Rossi, sono (era) ragazzi in cui traspare la gioia nel fare quello che fanno, la passione per il proprio lavoro e mai si atteggiano a grandi star solo per il fatto di essere sul tetto del Mondo. Sorridono, scherzano, sono scanzonati e irriverenti. Lo fanno con lo stesso spirito con cui noi faremmo una scampagnata con gli amici.
Simoncelli era così, campione del mondo, talento cristallino, ma sempre sorridente, lieve, ironico e scanzonato.
Riposa in pace ragazzo caro e grazie per i bei momenti che ci hai regalato.