Sepp Blatter è al vertice della Fifa da un numero veramente incredibile di anni. Nel 1975 ne era uno dei dirigenti, nel 1981 segretario generale (quindi già in una posizione apicale), dal 1998 ad oggi presidente e in odore di rielezione. Si obietterà, come è possibile che venga ancora rieletto? Perché controlla un pacchetto di voti decisivo, che è quello di tutte le nazioni piccole o minuscole che comunque aderiscono alla FIFA. Ha più aderenti la FIFA delle Nazioni Unite. Così, siccome la FIFA ha in mano un ricco gruzzolo con cui finanziare l’espansione del calcio nei paesi in via di sviluppo o dove il calcio non è tanto seguito, versa fiumi di questo denaro in queste piccole nazioni che magari sono solo isolette sparse nel Pacifico, ottenendo in cambio la golden share dei voti mondiali. Non importa Europa e Sudamerica, cioè le federazioni dove il calcio ha le sue radici e la sua massima espressione, sono compattamente contro Blatter. Ogni nazione vale uno. Quindi anche se 100 voti sommati non fanno gli abitanti del solo Brasile, contano 100 contro 1. Svariate personalità negli anni hanno provato a candidarsi in concorrenza, l’ultimo è stato Luis Figo, stella portoghese del calcio mondiale e riconosciuto galantuomo. Ma quando ha toccato con mano che non c’era nessuna speranza di disarcionare la blatta svizzera, si è ritirato. L’unica candidatura che resta in pista è quella di uno dei principi della dinastia del re Giordano, candidatura debolissima e di facciata, visto che pur venendo dalla federazione asiatica, probabilmente non avrebbe avuto il voto compatto nemmeno di tutti i membri della sua federazione (sicuramente tutti le nazioni ex sovietiche e filo-russe sono smaccatamente schierate con Blatter, amico di Putin e grande sponsor dei mondiali a Mosca).
A questo punto, visto lo scandalo planetario che è scoppiato a seguito dell’indagine dell’FBI sulle corruzioni ai vertici della FIFA è possibile che qualche elettore si sposti sul giovane principe giordano Ali Bin Al-Hussain, nipote del compianto Re Hussain.
Certo è che Blatter motu proprio non si dimetterà.