Ho letto la nota in cui Silvio Berlusconi ha giudicato “offese abnormi” le mie parole di oggi sul Corriere della Sera. Non ho mai pensato di offendere nessuno, ma ho cercato di dare – magari provocatoriamente, ma sempre con argomenti politici – la sferza ad amici che considero tra i migliori esponenti politici del mio partito e che non mi sono apparsi all’altezza della situazione. Tutti conoscono la mia lealtà al premier, con cui spero di potermi spiegare. E se questo non accadrà, coerentemente a quanto ho sempre dichiarato, rassegnerò le mie dimissioni dalla Camera dei Deputati.
Sarebbe il primo caso penso, nella storia della politica, di uno costretto a dimettersi per eccesso di leccaculismo, essendosi lanciato nel dare le patenti di fedeltà al padrone da parte dei suoi colleghi parlamentari e ministri. Una intervista che secondo me è la chiosa naturale al ventennio berlusconista.