Si è dunque faticosamente arrivati all’approvazione di una legge sui diritti delle coppie non sposate. Solo una Camera, prima lettura, eccetera, eccetera. Ma comunque un primo storico voto che fa fare un piccolo passetto all’Italia retrograda e provinciale nella modernità.
Certo ci sono molti se e molti ma. E’ una legge molto molto molto prudente e timida nell’affrontare le questioni più spinose legate alla condizione omosessuale, in prima istanza. Ma è comunque sempre meglio di niente. Questo non significa che ci si debba accontentare, ma che lo si debba prendere, appunto, come un primo passo.
Tutti gli ottusi, retrogradi omofobi che l’hanno sabotata in tutti i modi, sono come dei bimbi che tentano di fermare un fiume con dei sassi. Possono magari riuscire a trattenerlo per un po’, ma ad un certo punto il fiume, inesorabilmente, tornerà a scorrere. Il corso delle cose è chiaro, questi piccoli ometti impauriti dal progresso sono nella stessa posizione di quelli che volevano la schiavitù o impedire che le donne votassero.
Il Mondo cambierà, che loro lo vogliano oppure no.