Mio figlio (ahime) frequenta l’ora di religione a scuola. La frequenta per la banale ragione che sarebbe l’unico della classe a non farlo e che non ci sono attività alternative organizzate dalla scuola, quindi si tratterebbe di ghettizzarlo rispetto ai compagni e la cosa ci sembrava francamente inopportuna. Così ogni tanto torna a casa chiedendoci di Gesù, della Madonna eccetera.
Ieri sera mi ha domandato come si possano conciliare la storia dell’estinzione dei dinosauri (che lo appassiona molto) con quella di Adamo ed Eva. E io gli ho rispoto: non si può, però puoi chiederti quale delle due è basata su fatti e quale delle due è basata su racconti non verificabili, e fare la tua scelta.
E lui mi ha detto che pensa che sia più sensata la storia dei dinosauri. E giuro che non l’ho imbeccato (oddio, un po’ la mia risposta era capziosa, ma a fare la domanda c’e’ arrivato motu proprio, senza bisogno che io gli dicessi niente).
Ogni tanto un raggio di sole illumina il cupo destino dell’umanità.
Io non ho frequentato l’ora di religione dal primo anno che, in Italia, si è potuto compiere questa scelta, per cui non solo ero l’unico della classe (eravamo in due in tutta la scuola), ma le eventuali attività alternative non esistevano proprio.
Posso assicurarti che mai mi sono sentito ghettizzato, anzi, era una fortuna, avevi il tempo per preparti all’ora successiva, se ce n’era bisogno, se no ti portavi qualcosa da fare, ma anche un’ora di cazzeggio in un’aula vuota era sempre meglio che sorbirsi quella fila di cazzate.
E’ questo che vuol dire avere il coraggio delle proprie idee. Prendere la prima, banale, scusa come giustificazione per agire in contrasto con le proprie convinzioni è un pessimo atteggiamento, sia per sè stessi, che come insegnamento ad un figlio.
Se per te la paura di essere diversi è un così grande spauracchio, tanto vale andare fino in fondo e cancellare quell'”ahime”, che suona fuori luogo tanto quanto il riferimento ai destini dell’umanità, rispetto alla quale le nostre stesse esistenze sono insignificanti.
Condivido molto di quello che dici, ma non devi trascurare il fatto che mia moglie è cattolica, così come tutta la sua e la mia famiglia. Non sono mai scelte così facili, soprattutto sulla pelle dei tuoi figli.
Io quello che posso provare a fare è controbilanciare la riga di cazzate che gli raccontano con un altro punto di vista e lasciarlo scegliere.