Una scuola privata non è un ente benefico, è una attività che genera un profitto (o anche una perdita, non è affar mio, certamente è una attività lucrosa). Se su di essa gravano delle imposte chi ne è titolare innalzerà le rette per riassorbirle. Se le rette diventassero troppo alte e scoraggiassero gli studenti\cliente, vorrà dire che chiuderanno.
Se io apro un negozio e non faccio utile non è che per questo mi esentano dall’ICI.
Sarei anche curioso di vedere se io, ente non eclesiastico, aprissi una scuola, se sarei esentato dall’ICI.
Ad ogni moto la Costituzione è cristallina sul punto. Le scuole private sono libere di esserci ed esercitare la propria funzione *SENZA* costi per lo Stato. E la mancata riscossione di un tributo è, a tutti gli effetti, un costo.
O siamo liberisti con tutti, o siamo socialisti con tutti.
Ma intanto il vaticano piange e fotte ed ottiene grazie a i soliti politici compiacenti e devoti l’ esenzione per le loro scuole politiche finanziate due volte, 1 dallo stato italiano 2 dalle rette che si fanno pagare, mentre la nostra scuola pubblica perde pezzi da tutte le parti grazie hai mancati finanziamenti dello stato coglione che ruba hai poveri per dare hai ricchi,uno stato che se ne frega dei propri cittadini a favore delle scuole cattoliche gestite da uno stato estero da sempre ingerente nella politica del nostro paese !
Veramente Monti non ha detto le scuole cattoliche non pagano l’IMU.
Ha detto che non la pagano se non investono ricavi in attività lucrose che per me è un filo diverso come concetto…
Diverso in cosa? Le scuole private sono attività che stanno sul mercato. Se io volessi aprire una scuola privata pagherei l’ICI a prescindere da dove metta poi gli eventuali utili che me ne derivassero.
Sarebbe come se una società di sicurezza privata non paghasse le tasse perchè sgrava i compiti della polizia o una clinica privata perchè fa risparmiare la sanità pubblica.
Si ma tu sei un privato, qui si parla di enti religiosi.
Se tu gli utili li investi in BOT che tu sia un gesuita o un privato è sacrosanto che ci paghi tutte le tasse di questo mondo.
Se tu sei un convento religioso e i soldi ricavati dalla retta al netto del mantenimento del convento li investi in attività sociali la retta è sensato equipararla a un elemosina e non pagarci le tasse.
Non sono per niente d’accordo. Una scuola privata è una attività lucrosa che in Costituzione è stabilito debba essere *senza* oneri per lo Stato. Se poi i gesuiti coi proventi della scuola ci sfamano il Congo buon per loro, il denaro devoluto in beneficienza è a sua volta sottraibile ad imposizione fiscale.
Le regole sono uguali per tutti.Se poi sono sbagliate, si cambiano, ma per tutti.
Se qualunque attività commerciale utilizza i propri proventi in attività benefiche allora sarà esente ICI.
Le scuole private non sono niente di difforme da una qualunque altra attività lucrativa, hanno dipendenti, bilanci, fornitori, clienti e si fanno pubblicità.
Le aziende no-profit sono esenti da IMU.
Quindi la norma monti equipara una scuola che investe i profitti in attività benefiche a un azienda no profit.
Una azienda no-profit, per lo meno nei nostri codici, è una azienda che reinveste interamente il proprio ricavato nell’organizzazione per portarla avanti. Non una che fa utili e poi beneficenza. Nessuna delle scuole privte che conosco io risulta essere una ONLUS, ONG, un’associazione di volontariato o una qualunque delle forme di attività non lucrosa previste dalla Legge.
Definire beneficenza post utile i soldi che un convento gira a un convento gemello in africa o quelli destinati alla gestione di un oratorio o di una mensa per poveri mi sembra un pò forzoso.
Sull’inquadramento giuridico delle scuole private non so niente, ma mi suonerebbe strano che un convento che gestisce una scuola sia equiparato al CEPU.
Non è un fatto di equiparazione è un fatto di legge. Se le scuole cattoliche sono Onlus si devono comportare da Onlus, dal punto di vista amministrativo e fiscale. Punto.
Se invece, come dici tu, i profitti di una scuola a Genova servono per mantenere un orfanotrofio in Ghana o esiste l’istituto di legge che contempli questa fattispecie oppure non si tratta di una organizzazione no-profit.
Mi sa che non ci stiamo capendo.
Oggi le scuole cattoliche, per lo più sono considerate luogo di culto(semplificando un pò) e non pagano l’IMU.Poi non so quale sia la loro attuale forma giuridica, ipotizzo però che siano soggette a istituti giuridici diversi dalle scuole private non cattoliche.
Quel che dico io riguarda il futuro, ovvero verrà modificata l’attuale legge,quindi le scuole cattoliche non saranno più luoghi di culto.Attualmente è una fattispecie che non esiste,da “domani” esisterà.
Quella parte di scuole che fanno “beneficenza” verranno equiparate a luoghi di culto, quella parte di scuole che fanno “utili” verranno equiparate ad aziende normali.
Onestamente credo che sia una divisione giusta, visto che destinare gli utili a scopi sociali lo considero equivalente a reinvestire il profitto nell’organizzazione per mandarla avanti.
No no, ci capiamo benissimo. Ed è la stessa cosa che dico io. Se esisterà un istituto di legge che prevede “le scuole private no profit” e che sarà aperto a tutti, allora andrà benissimo. Se invece non ci sarà, bisognerà che le scuole private che lo ritengano adeguino i propri status agli attuali recinti delle ONG\Onlus ecc.