via Ministero dell’Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni.
Sono andato per curiosità sul sito del Ministero dell’Interno, dove ci sono gli archivi storici di tutte le elezioni svoltesi in Italia dalla costituzione della Repubblica.
Ho esaminato i voti a valenza “nazionale”, ossia Europee e politiche (ho preso per le politiche in esame solo la Camera dei deputati per evitare che ci fosse una interferenza statistica dovuta al limite d’età per accedere al voto) limitatamente ai voti di Forza Italia, ovvero il partito di Berlusconi. Ho ignorato le ultime elezioni nelle quali si è presentato come PDL non tanto per tirare acqua al mio mulino, quanto perchè sarebbe difficilissimo, ammesso che il processo di fusione sia reversibile, stabilire quanta parte dei voti del PDL sono di AN e quanti sono di Berlusconi, ne quanti voti prenderebbe AN o dei transfughi ex AN del PDL nel caso si presentassero al di fuori dell’alleanza storica.
In pratica ho fatto un tentativo un po’ grossolano di capire quanto sia vera questa giaculatoria che sento ripetere ossessivamente che il premier è circondato dal consenso.
I dati, per quello che mi riguarda, sono piuttosto sorprendenti.
In pratica Berlusconi ha creato attorno a se un blocco sociale di voti sostanzialmente impermeabile, che è il suo bacino elettorale da che è in politica, che è sostanzialmente il calco di quanto succedeva nella prima repubblica con la Democrazia Cristiana.
I dati sono questi:
Politiche | ||
8.136.135 | 1994 | 21,01% |
7.712.149 | 1996 | 20,57% |
10.923.431 | 2001 | 29,43% |
9.048.976 | 2006 | 23,72% |
Europee | ||
10.042.460 | 1994 | 30,60% |
7.783.541 | 1999 | 25,18% |
6.779.207 | 2004 | 20,92% |
In pratica Berlusconi è sempre oscillato fra il 20% e il 30% e fra i 7 e i 10 milioni di voti.
Tutta sta favoletta del 60% eccetera, non è suffragata da alcun numero, che non siano dati demoscopici (che fra l’altro andrebbero pubblicati per legge nell’apposito sito riportando metodi e società che ha condotto l’indagine e dei quali non vi è traccia, se non quelli condotti da Pagnoncelli per Repubblica che dicono ben altro).
Anche in questo caso siamo di fronte ai soliti trucchetti del venditore, che spara cifre a cazzo che nessuno smentisce tanto per creare quell’effetto “carro del vincitore” in cui tutti sono talmente convinti che vincerà, da votarlo se sono suoi sostenitori o da non votare i suoi oppositori “perchè tanto è una battaglia persa”.
La cosa che dovrebbe succedere, se fossimo in una nazione normale, che la stampa libera, anzichè fare da grancasssa a queste cialtronate, dovrebbe passare il proprio tempo a smascherarle, in modo da ottenere: o che Berlusconi venga sbugiardato oppure che sia costretto a pubblicare i sondaggi che commissiona e che cita, così come prevede la legge, pur essendo lui così visibilmente refrattario a rispettarla (questa come tante altre).