Esiste la possibilità di liquidare i fatti di Parigi in modo tranciante: quelli che hanno sparato sono dei pazzi fanatici, quelli che sono morti dei martiri della libertà di espressione, fine della vicenda. E’, come tutte le semplificazioni, qualcosa che rischia di non portare nessun costrutto al dibattito pubblico. Ne per altro è così strettamente necessario che un’inutile barbarie debba portare ad altro che tristezza e sdegno, chissà.
Io invece vorrei spingermi un po’ più in la. Intanto una considerazione, questo tentativo sempre e comunque di lasciare fuori “la vera religione”, “il vero Islam”, “i veri musulmani” da questo schifo ha un po’ rotto il cazzo, sinceramente. Fino a qualche secolo fa anche i cristiani non erano da meno e più o meno in tutto il Mondo le guerre di religione l’hanno fatta da padrone, al pari di quelle di conolizzazione, conquista e imperialsimo. Le religioni portano intrinsecamente il seme dello scontro frontale, perchè sono basate su dogmi, su Verità rivelate, su Sacre Scritture, testi dettati dalla voce di Dio o leggi vergate di suo pugno. Nel preciso istante in cui io aderisco ad una religione in cui i precetti e i dogmi vengono direttamente dal mio Dio, è piuttosto naturale che non ammetta alcuna altra verità diversa da quella. Poi è vero che la maggior parte dei fedeli di una religione non sono dei fanatici, nemmeno nell’osservanza dei precetti. Pensate a quante persone conoscete che si professano cattoliche e poi in effetti seguano anche in minima parte le prescrizioni etiche e morali per non parlare dei suggerimenti. Se tutti i cattolici evitassero di usare contraccettivi, per dire, l’indice demografico qui in Italia sarebbe al passo dei paesi mediorientali. Però il fanatismo esiste, e diciamo che trova brodo di coltura nei posti oppressi e fra la gente disperata, o magari, come nel caso dei parigini, nel senso di appartenenza e ghettizzazione. Però la religione è un movente e pure potentissimo. Sapere per certo di essere nel giusto e magari per questo (o anche per questo) martirizzati e oppressi è un potente detonatore di chissà quali altri disagi.
La seconda questione riguarda la satira. Io non è che fossi un lettore accanito di questa rivista francese, anzi, non ricordo di averne mai sentito parlare prima della famosa ripubblicazione delle vignette di Copenaghen. Mia moglie ieri sera mi raccontava che una delle vignette che sono circolate in questi giorni rappresentava una trinità in cui si compiva un rapporto sodomitico a tre fra Padre, Figlio e Spirito Santo e che lei, da cattolica, l’aveva trovata urticante ed offensiva oltre il tollerabile. Francamente anche questo è un punto da considerare. Spesso la stampa quando trova un filo di saggezza si rifiuta di pubblicare certe immagini o certi filmati esageramente violenti o gratuitamente offensivi. In molte legislazioni è vietato pubblicare testi o immagini palesemente razzisti o inneggianti il nazismo o il fascismo. Naturalmente un cattolico di buon senso (così come la maggior parte dei musulmani, che sono più di un miliardo) non è che di fronte ad una vignetta molto provocatoria reagisce in modo scomposto. Semplicemente si limiterà a non comprare quel giornale e a lasciare che lo leggano quelli che trovano una cosa del genere anche vagamente divertente (a me, per esempio, nessuna delle vignette che ho visto in questi giorni ha strappato nemmeno un sorriso). Voglio precisare che da lettore di Don Zauker non ho niente contro la satira dissacrante e blasfema. Solo Don Zauker mi fa ridere, loro no. Però, diciamolo, dovrebbe esistere un limite oltre cui sarebbe meglio non spingersi, al di la delle reazioni dei mentecatti col kalashnikov e che credono che Maometto abbia davvero parlato con i sassi dopo che l’arcangelo Gabriele lo ha incaricato di diffondere l’Islam nel mondo arabo. Se io vedessi una vignetta in cui ci si fa beffe in modo crudele dell’Olocausto probabilmente avrei una reazione infastidita, pur avendo passato nella mia vita, lo ammetto, un periodo in cui sentire barzellette “sugli ebrei” mi faceva pure sorridere (ma ero un ragazzino).
Non ho una ricetta valida, non so se sia giusto porre dei limiti o lasciare che se li ponga chi pubblica qualcosa. Perchè se così fosse allora bisognerebbe rendere libero anche dichiararsi fascisti e inneggiare a ideologie platealmente razziste, fino almeno a che non si commettano reati discriminatori.
Anche nel relativismo si può annegare facilmente.
E poi i risvolti pratici. Purtroppo questa catastrofe porterà il FN a prendere percentuali da Bulgaria ai tempi della Cortina di Ferro. Che è esattamente la reazione opposta a quella che servirebbe. Per contrastare i fanatici che pensano che le donne debbano stare coperte e non possano guidare, votare, lavorare, condurre aziende e meno che mai sedere in parlamento eccetera o che bombardano le statue di Buddha nonostante abbiano centinaia di anni, bisogna proporre a quelli che li seguono un modello più accattivante. Dove si è liberi, felici, si può dire quel che si vuole e dove non esiste una religione migliore delle altre o un Dio più Dio degli altri, perchè l’unica legge che esiste è quella della Costituzione. Mi rendo conto che suoni di nuovo un po’ banalotto, ma in realtà è la cosa più vera e profonda che dovremmo trarre da questo disastro. Ed è innegabile però che una parte della nostra felicità non derivi solo dalla condizione femminile o dai diritti civili o dalla libertà individuale di parola, di espressione e di partecipazione politica, ma anche dal nostro benessere e tenore di vita, che rende la nostra qualità della vita migliore. Anche questo dovrebbe servire a rendere il Mondo un posto migliore, far accedere ad una porzione più ampia possibile degli abitanti di questo mondo a quanta più ricchezza possibile e sostenibile, per evitare che la fame e la miseria, si miscelino col fanatismo.
Infine l’istruzione. Una persona istruita, che abbia letto qualcosa più del Corano, che conosca Darwin e la composizione della materia, le dimensioni dell’Universo e la meraviglia della Natura, difficilmente diventerà un fanatico religioso. Perchè magari si farà instillare il seme del dubbio. Ma davvero Dio, nella sua grandezza, ha creato la vita in un granello di sabbia minuscolo in questa periferia dell’Universo? E ci ha messo per farlo 16 miliardi di anni? E davvero è contento, se esiste, che per una briciola minuscola di questa minuscola particella cosmica che è il nostro pianeta delle vite umane vengano spezzate? E il suo progetto può essere partito da delle minuscole cellule che per milioni e milioni di anni si sono evolute fino a noi? E i noi che siamo diventati, davvero vorrebbe che fossimo così? Fanatici e sparatori? Per un disegno del suo Profeta?
Tutto condivisibile.
Aggiungerei solo una cosa: se con “vera religione” (Islam o qualsiasi altra) intendiamo – come vorrebbero imam, vescovi e rabbini – prendere alla lettera i cosidetti libri sacri e non interpretarli alla luce dell’epoca e della società in cui sono stati scritti, allora quella degli attentatori di Parigi è veramente la “vera religione”. E i musulmani autoproclamatisi “veri musulmani” che se distanziano sono solo degli ipocriti.