Silvio ci ha regalato una gaffe delle sue. E sono assolutamente convinto che non abbia il benchè minimo sfondo razziale, è solo la solita irrefrenabile incontinenza verbale. Quella del kapò, del “tombeur de femmes” che fece il cascamorto con il premier Finlandese e così via…
E mi stupisco davvero che nessuno si renda conto che il fatto che non ci fosse alcuna intenzione razzista sia molto peggio che se ci fosse stata. Calderoli che disse a Rula: “la signora abbronzata” è un bifolco razzista e sessista che, non potendo competere ad argomenti e meno che mai a sale in zucca, la butta sul personale e usando le cose che per lui sono più deplorevoli: è femmina, è negra.
Berlusconi invece voleva fare il simpatico. Come sempre. Il guascone. E non si è reso conto che ha fatto la stessa atroce e becera figura di Calderoli. Che però lo ha detto con lo scopo che si coglie. Marcare la distanza. Invece Silvio no.
E secondo me è molto, molto ma molto peggio.
Il New York Times, nello speciale sulle elezioni, parla di Berlusconi sotto attacco per una battuta su Obama. Sotto il titolo “Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi ci ricasca”, il quotidiano riporta sul sito online la frase pronunciata dal premier parlando a Mosca con il presidente russo Dmitri Medvedev. Il forum on line dedicato dal Nyt all’argomento è stato tempestato in queste ore da centinaia e centinaia di post inviati dai lettori.
Il sito Black Political Though inizia il pezzo sulle dichiarazioni del premier italiano, definito “impolitico” (la stessa parola usata anche dall’agenzia americana Ap) scrivendo: «Bene, prima o poi qualche capo di stato avrebbe fato un qualche commento controverso su Barack Obama».
L’agenzia americana Blomberg, oltre a riportare le parole di Berlusconi e a ricordare che il premier italiano è l’alleato più leale degli Usa in Europa, ripercorre tutte le gaffe di Berlusconi degli ultimi anni, da quella di Strasburgo, quando paragonò l’eurodeputato del Partito socialista Martin Schulz a un kapò nazista, a quella di New York, dove invitò a investire in Italia perché le segretarie sono belle.
Giovane, bello e abbronzato
Oggi Berlusconi ha detto che Obama è “giovane, bello e abbronzato”. A qualcuno – ha detto Travaglio – è sembrato un lapsus un po’ razzista, ma poi il premier ha precisato che si trattava di una carineria. Speriamo che non incontri mai Nelson Mandela: immaginate l’imbarazzo nel sentirgli dire “uè Nelson, troppe lampade?”. Intanto l’amico George Bush è già dimenticato». «Su un sito – ha concluso Travaglio – ho trovato una battuta carina: se Obama vince, Berlusconi dirà “anch’io da giovane sono stato negro”».