Il durissimo colpo assestato da un’ente governativo USA alla Volkswagen è un durissimo colpo ad uno dei pilastri fondanti dell’economia più importante d’Europa. Da anni negli USA nella top 20 delle auto più vendute scarseggiano car munufacturers americani. Asiatiche e Volkswagen la fanno da padroni.
Ora, a voler mal pensare, considerando che le agenzie americane di intelligence al 90% fanno spionaggio industriale e che su wikileaks c’e’ la dimostrazione plastica che la signora Merkel fosse oggetto delle attenzioni della NSA, mi viene da pensare che forse si sia colta la palla al balzo per tentare di far tornare gli americani a comprare macchine americane, evitando contemporaneamente che da quelle parti prenda piede il diesel, che non è particolarmente ben voluto, ma ha il vantaggio di avere consumi molto contenuti.
Badate bene, io non sono un teorico del complotto, non c’e’ niente di complottistico in tutto questo, si tratta solo di mettere insieme alcuni indizi molto evidenti. Poi per carità, invece è del tutto possibile che sia tutto casuale.
Per inciso, al di la della manipolazione grave e brutale dei test di Volkswagen, da lustri si sa che in Europa i governi hanno subìto e accondisceso alle pressioni delle lobby dei produttori di auto per non aggiornare i sistemi di test delle emissioni, che sono una barzelletta risaputa, e quindi chiunque sa che le auto in circolazione consumano assai di più e inquinano assai di più dei dati che vengono fuori dai test ufficiali.
Basti questa considerazione: per mettere in produzione una nuova auto gli investimenti da fare sono centinaia di milioni di euro, fra progetto, assemblaggio delle linee di produzione, formazione del personale eccetera. Per vendere un’auto deve essere omologata. Se si aspettasse il “go” dell’omologazione testando un’auto che esce dalla linea di produzione vorrebbe dire sottoporre un investimento di centinaia di milioni ad un via libera burocratico. Inaccettabile. Quindi i test vengono eseguiti su prototipi di auto e usando alcuni trucchi come gonfiare le gomme a dismisura per ridurre l’attrito di rotolamento o usare lubrificanti e carburanti ad altissime prestazioni che le nostre auto nella loro normale fruizione si scordano.
Quindi in sintesi quello che ha fatto VW è stato farla più sporca degli altri, che barano allo stesso modo, solo un po’ meno vistosamente. E’ un po’ come quando beccano un ciclista dopato: non è che gli altri non si dopino, è solo che quando uno la fa fuori dal secchio lo beccano e lo castigano.
Comunque temo che per l’economia europea questo cazzotto in pieno volto non sarà facile da assorbire e sarà gravido di conseguenze pesanti. Checché ne dica Prodi.