Chi mi conosce personalmente può confermare che non corrispondo esattamente allo stereotipo dell’uomo fragile e sensibile quanto piuttosto a quello del bovaro perfino un po’ spaccone. Difficilmente indulgo alla commozione e non c’e’ sostanzialmente nulla che mi rivolti lo stomaco o che mi suggestioni o mi impressioni.
Così risulta strano perfino a me convivere con questa sensazione di fastidio acuto che mi porta a cambiare canale per non sentire dettagli, della storia del padre di Teramo che si è dimenticato la figlia in macchina e che l’ha trovata morente al termine di una staziante agonia.
Io, da padre novello (il mio primogenito ha 14 mesi il secondogenito naserà a fine giugno) non riesco nemmeno con tutta la forza di spirito a immedesimarmi in quello che sta passando questo pover’uomo in questo momento. Preferiei che mi dicessero che ho una malattia per la quale mi debbono amputare tutti gli arti, piuttosto che questo.
Per la prima volta da quando ho superato l’infanzia, cambio canale inorridito come per i “film di paura”. Diventare padre ti cambia parecchio e dall’interno.
…si…
tranquillo, non sei l’unico 🙁