Ieri sera a Ballarò su Rai 3 il sondaggista Pagnoncelli è stato sollecitato da Floris sul tema referendario relativo al cosiddetto Lodo Alfano. Di Pietro, all’indomani della sua approvazione, iniziò a raccogliere le firme (by the way, appena mettono i banchetti a Genova, volo a firmare) per la proposizione alla Consulta di un referendum abrogativo. Semprechè la Consulta non lo abroghi motu proprio, visto che è stato da poco rinviato al suo giudizio dai magistrati del processo Mills.
Fatte salve queste premesse, Floris voleva far capire agli ascoltatori quale sarebbe stato l’esito del referendum, anche se principalmente stava mettendo in guardia PD e IDV sul trappolone insito e sul suicidio verso cui stavano andando incontro. Intanto perchè è dal 95 che nessun referendum raggiunge più il quorum. In secondo luogo perchè si è creata in Italia la moda per i sostenitori del “no” di usare la tattica di spingere all’astensionismo, in modo che, non raggiunto il quorum, tutti coloro i quali non hanno votato per i più svariati motivi, vengono ascritti al proprio fronte. L’ultimo caso fu quello di Ruini e del referendum sulla fecondazione assistita, legge, per inciso, che ci ha portati dall’Europa al terzo mondo.
Il risultato sarebbe che più o meno il 39% degli intervistati si dichiara possibilista rispetto all’ipotesi di andare a votare, mentre gli altri no. Ma il dato più sconvolgente è che, un italiano su quattro non ha la minima idea di cosa si tratti. Due italiani su quattro, riescono più o meno a capire di cosa si tratti dopo che l’intervistatore ha ragguagliato sulla situazione e solo un italiano su quattro è in grado di parlarne per proprio conto senza bisogno di alcuna imbeccata.
Ora, detta una cosa molto poco di sinistra come: essere ignoranti è una colpa, ed è una colpa propria, pare possibile che una legge che cambia radicalmente il nostro approccio al Diritto, dall’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge all’obbligatorietà dell’azione penale, al fatto che non vengono specificati quali tipi di reati sono sospendibili e quali no, non sia in nessun modo sotto il dominio dell’opinione pubblica? Nemmeno in periodo di antipolitica e di stellarizziano anticastismo galoppante?
E’ possibile che nessuno abbia la forza e la voce di andare in televisione a gridare che gli italiani hanno il cervello ammorbato di stronzate e non sanno che gli si stanno infilando i pantaloni dalla testa?
Per anni mi sono dovuto sorbire la solfa che, si, c’e’ il conflitto di interessi, si, il premier è sotto processo, però queste cose sono risapute e, sottoposte al giudizio “del popolo”, Berlusconi è stato votato ugualmente.
Sorvolando il fatto che questa frase è una definizone quasi accademica di populismo, ma davvero possiamo dire con certezza che “il popolo sa”? Possiamo provare a chiedere alla gente se sa:
– chi fosse Vittorio Mangano
– cosa significhi All Iberian
– cosa significhi Imi SIR
– cosa signichi Lodo Mondadori
eccetera, eccetera?
essere ignoranti è una colpa, tanto che i socialisti cent’anni fa si occupavano di acculturare la classe operaia.