Essenzialmente ritengo che Benedetto XVI si sia reso conto, vedendo il suo “amato e venerato predecessore” che un pontefice malato e morente, nell’era dei media, è in piazza, ed in una struttura piramidale con al vertice un uomo solo al comando, pressochè onnipotente, in grado di decidere letteralmente le sorti della Chiesa Cattolica ed essendo guida di oltre un miliardo di credenti, non è in una posizione in cui sia ammessa pubblica debolezza.
Giovanni Paolo II è stato protetto dalla sua straordinaria popolarità, nessuno sano di mente avrebbe potuto, allo scoperto almeno, aggredire quell’amato pontefice malato e morente o aggredire il suo ministero.
Benedetto XVI non ha una briciola di quel carisma e i fatti dei “corvi” in Vaticano lo dimostrano ampiamente.
Diventare vecchio, poco lucido e non in grado di governare una gigantesca nave in acque molto agitate sarebbe stato un gioco al massacro.