In questi giorni si leggono notizie di liti fra i due azionisti del governo che farebbero presagire un’imminente crisi.
In realtà fa tutto parte delle normali schermaglie fra due partiti che non sono mai stati veramente alleati in vista delle elezioni europee nelle quali si voterà con un sistema proporzionale e ognuno correrà per se, a maggior ragione in una situazione di alleanza precaria.
Le europee saranno la prima occasione per “contarsi” visto che i sondaggi lasciano il tempo che trovano. Salvini punta a far diventare la Lega il primo partito e ribaltare le forze nel governo, magari pretendendo un rimpasto che rispecchi le forze in campo, magari un ministro dell’economia di estrazione leghista.
Il governo non salterà. La Lega per bene che vada non sarà autosufficiente e pensare di fare la somma algebrica dei voti del centrodestra è una sciocchezza, che Salvini non farà. Nell’immediato istante in cui si alleasse con Forza Italia e qualche altro partito di quell’area, i suoi voti diminuirebbero all’istante. La sua forza in questo momento sta proprio nel giocare da battitore libero.
In più la situazione economica e le prospettive incerte non giocano certo a favore di chi sta governando, che magari può ottenere un buon risultato in un’elezione intermedia come le europee, in cui non si decidono le sorti del governo, ma in un’elezione politica portarsi il fardello di una stagnazione economica non porta certo voti e fornisce armi agli avversari.
Quindi la mia previsione è che no, nonostante la burrasca, non pioverà.