La Terra ha superato nel 2006 i 6,5 miliardi di abitanti, oltre la meta’ dei quali (57%) sono asiatici: cinesi, indiani, indocinesi, indonesiani.
A questo ritmo di crescita fra poco meno di 20 anni (2025) si suppone supereremo gli 8 miliardi.
La popolazione stimata nel 1907 del pianeta era di 1 miliardo e 700 milioni.
Vale a dire che in poco piu’ un secolo saremo quintuplicati, con una popolazione che sempre piu’ spesso si addensa in giganteschi agglomerati urbani con popolazioni pletoriche, chiede accesso ai trasporti, all’energia, ai farmaci, al cibo e ogni altro benefit della vita moderna.
Fortunatamente due giganti demografici come India e Cina stanno iniziando a porre rimedio all’eccessiva fertilita’ delle popolazioni dei loro paesi, mentre nei paesi poveri, dove la mortalia’ e’ altissima, la crescita demografica e’ costantemente sopra il 30 per 1000, il che significa che se in questi paesi arrivassero cure e cibo adeguate ad abbattere la mortalita’ e far raggiungere previsioni di vita occidentali (vale a dire 80 anni contro i meno di 50 attuali) anche Sud America e Africa inizierebbero a contribuire molto piu’ di quello che gia’ fanno alla crescita della popolazione mondiale.
A questo punto pero’ occorre riflettere. La Terra e’ un sistema chiuso, e’ come un’isola.
La storia ci racconta come nell’isola di Pasqua, diventata celebre per le sue statue monumentali in pietra, la civilta’ fu spazzata via dall’insostenibile crescita demografica, che porto’ ad una guerra civile senza quartiere per le risorse, e si arrivo’ perfino al cannibalismo.
In piccolo quell’esempio ci puo’ servire a decifrare il nostro futuro.
Un altro esempio che ci fornise la storia e’ quello dell’Impero Romano, fondato su colonialismo, imperialismo e conquiste militari, arrivo’ al punto di non riuscire piu’ a sostenere l’espansione con conquiste militari ed implose, a maggior ragione a causa di una carestia che colpi’ l’est europa e l’asia, che porto centinaia di migliaia di migranti a premere contro i confini deboli e mal difesi dell’impero ormai in decomposizione.
I segnali odierni sono del tutto simili.
Da un lato le risorse fossili per l’energia e la mobilita’ sono sempre piu’ esigue e sempre piu’ preda della sete dei paesi emergenti. Dall’altro il cibo, frumento, riso eccetera, costa sempre piu’ caro perche’ da un lato, costa di piu’ produrlo e trasportarlo, a causa del caro energia, dall’altro viene sostituita la semina di cereali per l’alimentazione con quella di cereali per i biocarburanti, che in qualche modo dovrebbero arginare la corsa del greggio.
Milioni e milioni di povera gente preme ai confini dell’Impero. L’occidente nella sua turris eburnea continua a predicare solidarieta’ e poi nei fatti pratica sciacallaggio. Gordon Brown, primo ministro britannico, ha avuto la faccia tosta di proporre un prestito monstre ai paesi poveri, per far fronte ai distastri ambientali e climatici prodotti dall’inquinamento.
Come dire: noi inquiniamo e mandiamo a puttane il pianeta, voi siete i primi a pagare dazio, e per darvi la possibilita’ di fronteggiare l’emergenza, vi facciamo un bel prestito, cosi’ diventate ancora piu’ poveri.
A questo punto l’unica via possibile per evitare che questa frana diventi un’ecatombe e’ che a livello mondiale si decida una campagna fortissima di contrazione demografica. E’ necessario che ci si renda conto che se i paesi poveri vogliono accedere alle stesse risorse dei paesi occidentali, da un lato i paesi occidentali devono essere meno avidi, dall’altro i paesi poveri devono essere meno prolifici e potenzialmente meno voraci. Purtroppo l’esperienza di Cina e India ha insegnato che se i paesi affamati di sviluppo, accedono alle risorse energetiche, l’economia mondiale rischia il collasso. Il che mi da l’impressione di voler dire che non sara’ consentito al Brasile o ad altre giovani rampanti nazioni affamate di benessere, di cannibalizzare le risorse energetiche.
Naturalmente il problema e’ enorme, l’argomento vastissimo e non ho certo la pretesa di esaurirlo in poche righe.
http://en.wikipedia.org/wiki/1907_populations
http://en.wikipedia.org/wiki/Population