Un passo dopo l’altro Donald Trump sta cercando di mandare in soffitta gli otto anni della presidenza Obama. Con una politica molto aggressiva sull’immigrazione, con una politica negazionista sul clima e con un ridimensionamento delle politiche federali sulla salute delle persone. Molti riponevano in Obama delle speranze quasi messianiche, lo vedevano come un profeta del nuovo, un rivoluzionario che avrebbe cambiato il Mondo alle radici. Con delle aspettative così alte è normale che poi siano andate deluse in gran parte. Obama è stato un politico eccellente, il miglior presidente USA che io ricordi, uno dei migliori politici e leader di cui abbia letto o sentito parlare. La qualità del suo lavoro si apprezza viepiù ora che al suo posto c’e’ un bifolco ignorante, uno che ragiona e agisce come la sciura Maria del pizzicagnolo sotto casa “ci sono troppi stranieri” “il cambiamento climatico è un complotto dei cinesi” e altre amenità.
Conservo sempre la piccola speranza che, come vaticinava Montanelli per Berlusconi, anche se in parte sbagliando, mettere l’amministrazione delle cose nelle mani di questi caproni incapaci e pressapochisti crei nelle persone una repulsione duratura che eviti che la cosa si ripeta. Spero insomma che Trump sia la malattia per la quale siano necessari gli anticorpi. Tutto sta a vedere se li svilupperemo o se ne moriremo.