Murdoch, il magnate australiano dei media, che possiede Fox, New York Post, Wall Street Journal e myspace.com, sta meditando una scalata al New York Times, giornale liberal e che non perde occasione di prenderlo per il culo.
Murdoch è un repubblic(hi)ano sfacciato, ha usato Fox come un rostro durante il casino dei voti in Florida del primo Bush contro Gore, ed era stata al centro di polemiche per il suo modo superficiale e fazioso di fare informazioni (eh si, ci sono delle nazioni dove dare notizie edulcorate o non dare alcune notizie scomode fa ancora scalpore e scandalo). Celebre una sorta di “blob” mostrato durante un’inchiesta a proposito dei “some people say” ovvero i “si dice che” che facevano da incipit di tutte le bufalone filo-Bush e anti-tuttigliatlri che hanno propinato per mesi per soffiare in poppa alle missioni suicide del pistolero texano in Medio Oriente.
Tutto questo pistolotto di preambolo per dire che? L’Italia è stata spesso antesignana di movimenti mondiali (il fascismo è nato qui, per dire). Spesso quando in questi anni mi è capitato di soggiornare all’estero, gli atteggiamenti degli stranieri sulla questione Berlusconi sono oscillati fra l’ilarità e la commiserazione, fra il divertito e il dispiaciuto. Ora secondo me, almeno negli USA, subentrerà il panico. Murdoch ha capito (e sperimentato con la truffa della vittoria di Bush) che il potere dei media è un potere assoluto, totalizzante. Nell’inchiesta che citavo su FOX si mettevano a confronto le opinioni sui fatti degli ascoltatori fedeli di Fox e quelli della Cnn che, per definizione, è l’organo di informazione imparziale. Ebbene, le percentuali di persone convinte che Saddam possedesse armi di distruzione di massa, fosse colluso con Al Quaeda, avesse vettori intercontinentali in grado di distruggere la California o il Maine, passavano da (a memoria) 80% degli spettatori di Fox al 5% degli spettatori CNN.
In questo momento su Fox è in corso una campagna al massacro anti Obama. E questo mi lascia credere che, come ai tempi di Gore e poi di Kerry, i super favoriti, super intervistati, super mediatici candidati democratici, finiranno nel tritacarne, come i loro augusti predecessori.
Detto sinceramente, qualcuno ha mai creduto che i redneck super cristiani della bible belt si sarebbero mai fatti governare da un negro? da uno che da giovane ha studiato in una madrasa? Suvvia.