“Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno. Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, ma non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Tra l’atro la donna, per tornare all’argomento di prima, è fondamentale”.
via “No a famiglie gay negli spot” Bufera sul web contro Barilla – Parma – Repubblica.it.
Ora, io sono un uomo istruito e l’italiano lo capisco abbastanza bene. Come si possa capire qualcosa di diverso da quel che c’e’ scritto mi sembra incredibile. Come far passare il concetto (sacrosanto) di ” uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno” per “Barilla ce l’ha con i gay” è una di quele storture che solo la stampa nostrana e i pennivendoli da strapazzo che ci tocca leggere possono inventarsi.