Copio e incollo uno stralcio della lettera che il Cainano ha inviato al suo fido servo che ha messo a presiedere il Senato, quasi che gli debba chiedere l’autorizzazione per fare quello che gli passa per la testa.
“[….]I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica.
Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria.[…]”
E’ veramente incredibile che il Nano faccia pure la scena di quello che, cascato dal pero, si ritrova ad aver fatto fare al suo avvocato una legge che suona tipo “tutti gli ultrasettantennni che hanno già subito un minimo di tre processi non potranno più essere processati per nessun motivo” o “tutti gli imputati il cui cognome inizia per B potranno scegliersi un tribunale di fiducia e un giudice di gradimento”, senza essersi accorto che, toh, questa norma gli fa saltare un processo in corso (come ha ripetutamente fatto in passato per evitarsi condanne).
Questa volta, la corsa insidiosa contro il tempo riguarda il fatto, fra le altre cose, che il suo coimputato è un cittadino di Sua Maestà e che è pure marito di una ex ministra del governo di Blair cosa che, se dovesse essere condannato, getterebbe una lunga ombra di discredito ulteriore al suo governo (già oggetto di abbondante ilarità e scherno in tutto il mondo civile, basta ogni tanto mettere il naso oltre confine).
Per altro la sciocchezza, poco più di una multa in divieto di sosta, che gli viene contestata è quella di aver falsificato un processo in cui era imputato corrompendo il testimone che avrebbe potuto incastrarlo.
Per carità, senz’altro è innocente e senz’altro sono quei kattivi komunisti dei giudici di Milano che non hanno di meglio da fare che finire nell’occhio del ciclone e farsi massacrare da tutti i servi del Cainano mezzo stampa, ben sapendo fin da subito che non arriveranno mai ad una condanna, anche se si impuntassero, perchè a pochi giorni dalla sentenza, qualche che sia, arriva puntuale la legge salvagente.
L’Italia è una nazione senza nessuna speranza di uscire dal pozzo nero in cui si è tuffata.