Lo scienziato in questione, dopo essersi inventato un economista premio Nobel mai esistito, si è accorto che il governo di cui fa parte ha tolto l’ICI, l’unica vera tassa federalista che eista in Italia. Versata ai comuni e da questi direttamente gestita per le poprie attività (ovvero strade, trasporti, servizi sociali…). Per la vecchia regola del “son tutti bulicci col culo degli altri”, si fa bella figura, tanto nel culo se lo prendono i sindaci e i loro assessori al bilancio che, obtorto collo, si troveranno costretti a tagliare attività come la manutenzione dei giardini, la pulizia dei torrenti, la bonifica dei tombini e così via….
Già il governo Prodi l’aveva in parte abolita, seguendo almeno il principio per cui è meglio levarla a chi fa fatica a pagarla, piuttosto che levarla e basta. Stessa scena ripetutasi anche per la tassa di successione. Berlusconi, per non essere da meno, se Prodi ha tolto una tassa al 30% degli italiani, lui la toglie a tutti. Per la successione prima c’era un forfait di un milione di euro a testa per erede. Sotto quella cifra, niente tassa.
Così anche chi possiede delle ville faraoniche da milioni di euro[1], non paga un centesimo di tasse, tanto quanto la pensionata con la minima che vive nelle case popolari riscattate dall’ex IACP.
Così adesso, il sempliciotto ministro della sempliciottaggine, sta tentando di buttare giù una bozza di legge, in cui, udite udite, si pensa di introdurre una accisa sui carburanti. Più semplice di così…..
[1] so che teoricamente per certe categorie catastali è ancora in vigore, ma garantisco che ci sono fior di villoni e fior di appartamenti da oltre 2 milioni che non risultano in queste categorie e sono esenti.