La Carfagna si scusa con il mondo gay: grazie alla Concia ho superato diffidenze
Brava Mara, davvero di cuore. Cambiare idea, farlo pubblicamente, con altrettanto pubbliche scuse, è un gesto raro, coraggioso e nobile.
Resto sempre dell’idea che dare un dicastero ad una bella donna solo perchè è una bella donna, senza alcun merito curricolare, faccia sempre parte di quel nepotismo machista delle gerontocrazie italiane.
Non posso però non annotare che oggi la Carfagna cammina con le sue gambe e che a testa alta si offre a ben più di una possibile critica di “fuoco amico” per questa sua apertura verso il mondo gay. E che, alla fine, la sua nomina possa non rivelarsi un boomerang o una occasione sprecata come avrei temuto all’inizio.
Anche solo il fatto di dare ascolto ad una collega dell’opposizione così diversa e così distante da se, è sintomo di umiltà ed intelligenza. Entrambe queste doti assai rare nei palazzi romani.
Quindi, per il nulla che valgono, porgo a mia volta le mie scuse per le fin troppo facili ironie e per i pregiudizi che anche io, da buon italiano maschilista, non ho fatto a meno di avere per una “bella gnocca” nominata ministro.