“Chi sbaglia fuori dai partiti”. Berlusconi ha spiegato in maniera molto netta come il Pdl debba comportarsi di fronte a chi commette reati: “Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico”. Ma le sentenze debbono essere passate in giudicato?: “Dipende da caso a caso – ha sottolineato – noi abbiamo deciso che le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non debbano venire ricomprese nelle liste elettorali, ma anche che se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'Ufficio di presidenza a decidere caso per caso”.
Berlusconi è un cacciatore di consenso. Ai tempi di tangentopoli ce l’aveva coi politici ladri, quando hanno inziato ad inquisire lui, coi giudici comunisti, ora che di nuovo la gente è schifata dalla corruzione politica, di nuovo coi politici ladri.
Quando parla coi russi dice che lo scudo americano è una provocazione, quando parla con gli americani dice che è una insopprimibile esigenza di sicurezza per l’Europa. Quando parla con gli israeliani dice che l’attaco a Gaza fu un’operazione di legittima difesa, quando parla coi Palestinesi dice che fu una cosa simile all’olocausto.
E’ il piazzista per eccellenza. Di quelli che nei vecchi western vendevano dalle carrozze le più improbabili lozioni miracolose per la caduta dei capelli, per l’impotenza o contro il tifo o il vaiolo.
Io resto sempre sconvolto dall’idea che questa continua capatio benevolentiae così sfacciata e spudorata riesca ad avere tanta presa, prefino fra persone di modesta intelligenza o scarsa cultura. Eppure fa breccia in modo totalmente trasversale. E’ davvero misterioso.