Mantenere un bambino nel primo anno di vita incide sul bilancio familiare da un minimo di 5.828 euro a un massimo di 12.988 euro. Lo dice Federconsumatori, definendole “cifre da capogiro”.
Per i pannolini bisogna mettere in conto da 585 ai 980 euro l’anno, mentre un seggiolino auto non costa meno di 135. Supera i mille euro la spesa per latte e pappe. Ma la variazione maggiore sembra riguardare il biberon: una confezione da quattro che nel 2008 si pagava dai 19 ai 32 euro, nel 2010 costa da 22 a 36 euro.
Per le visite mediche si va da 720 a 1.690 euro l’anno. Il fatto è che raramente il pediatra di base fa visite a domicilio e questo costringe i genitori a trovarne uno privato che sia sempre a disposizione, con una spesa mai inferiore a 125 euro.
Quindi ai neogenitori, in tempo di crisi, occorre dire di prestare molta attenzione alle spese, specie per quegli oggetti che hanno vita breve, come ad esempio la carrozzina (dai 299 ai 620 euro) e la culla (dai 170 ai 410 euro).
Le soluzioni per risparmiare ci sono: primo, affidarsi a parenti e amici per ricevere in prestito parte dell’attrezzatura e dell’abbigliamento. Secondo, usare le formule “trasformabili“, la cui spesa si ammortizza nel tempo: carrozzina che diventa passeggino, lettino che cresce col bimbo, il seggiolone che diventa sedia.
Rilevante problema si presenta al rientro delle mamme al lavoro. Un mese a tempo pieno in un asilo nido privato costa da 460 a 692 euro, mentre una baby sitter costa dai 7,50 ai 9 euro l’ora.
Essendo diventato padre da poco (6 mesi) confermo che le cifre tornano abbastanza. Noi abbiamo avuto in più la spesa dell’automobile che fino a prima del parto non possedevamo (usavamo il car sharing). Abbiamo in progetto di avere più di un figlio e possibilmente fra non molto, quindi è verosimile che un po’ delle spese che abbiamo sostenuto ce le ritroveremo (sull’abbigliamento è più difficile perchè bisognerebbe avere la fortuna che gli abiti della taglia giusta cadano nella stagione giusta, basterebbe che il secondo nasca a settembre invece che a marzo come il primo, per avere tutte le taglie sfalsate inverno-estate).
Invece di occuparsi di cazzate, di dossier, di Caldoro, di Cosentino e di Lodi Alfano, la politica potrebbe interessarsi di questo.
E’ vero che esistono molti modi di risparmiare, ci sono prodotti in tutte le fasce i prezzo, tenendialmente noi, potendocelo permettere (per fortuna) cerchiamo sempre di prendere le cose migliori ancorchè più care. L’unico aiuto che ci ha “proposto” lo Stato è un prestito di 5 mila euro da restituire a tassi più o meno simili a quelli che mi fa la carta di credito se decido di finanziare una spesa.
Il nido privato, in cui andremo, costa poco di più di quello comunale (in cui per altro siamo stati ammessi) che però è assai distante da casa, quindi, visto che il comunale vicino a casa è pieno, abbiamo virato su quello privato che ci consente di impiegare meno tempo e per un costo che è di poco superiore. (è vero che, sempre ringraziando il cielo, noi siamo nella fascia di reddito più alta, che però parte da cifre non trascendentali, quindi ci finiscono dentro più o meno tutte le famiglie in cui lavorano entrambi i genitori).
Se davvero la collettività è interessata a che le persone facciano figli, occorrerebbe aiutare le madri lavoratrici (mia moglie poverina è costretta a dei tour de forces da manicomio), magari con delle belle invenzioni tipo le nursery aziendali e sostenendo economicamente le famiglie più povere e magari alleggerendo fiscalmente una parte del carico alle famiglie più benestanti, almeno fino ad un certo tetto di reddito familiare (70 mila? 80 mila?).
Noi ad esempio come idea vorremmo avere 3 figli, ma mentre su 2 a conti fatti dovremmo riuscire a reggere l’onere senza dover fare una vita di stenti, il terzo abbiamo deciso (eventualmente) di farlo fra qualche anno se avessimo più possibilità, perchè ora come ora sarebbe un costo proibitivo almeno per noi.
Con un po’ di aiuto fare dei figli sarebbe unicamente una questione di amore e di impegno, non una lotta col conto in banca.
E questa sarebbe politica, non discorsi al vento.
Don’t worry fre’ settimana prossima il jackpot dell’enalotto arriva a 150 milioni vinco io e ti faccio un bel regalo così fate la squadra di calcetto 😛
Ma, Layos, di che ti lamenti? Con fratelli così che ti regalano 150 milioni senza batter ciglio… 😉
Battute a parte, il problema è reale e la cosa più assurda è che una politica che favorisca la maternità sarebbe – almeno a medio-lungo termine – vantaggiosa per il paese tutto, non solo per le famiglie.
Ma si preferisce guardare al breve termine… perché è quello che porta voti…
Saluti,
Mauro.