Ci ho pensato per anni di aprire il mio conto corrente presso Banca Etica. Oggi leggo questa intervista in cui (giustamente) rivendicano l’ottimo modo di stare sul mercato senza speculare e senza dare soldi ai tagliagole.
All’epoca, parlo di 5-6 anni fa, ne parlai con un collega di Milano (dell’azienda dove lavoravo allora) che aveva il conto li ed era disperato per la difficoltà a fare le cose più semplici, la struttura era piccola e molto male organizzata e questo per un conto corrente che per definizione ha bisogno di risposte pratiche, veloci e immediate e non deve costituire un impiccio ma un ausilio, furono elementi decisivi per farmi restare alla mia Cassa di Risparmio (di Genova e Imperia).
Magari può darsi che, se ora il mercato li sta premiando e si ingrandissero quel tanto che basta, io possa ritornare sui miei passi. Effettivamente essere certo che non vengono investiti denari su multinazionali che fabbricano armi, brevettano farmaci o piante o, peggio, su vulture founds sui debiti del terzo mondo, è un bel sollievo.