La 7, stop all'inchiesta su Dell'Utrila redazione contesta la scelta di Piroso
Mi capita delle volte di guardare le trasmissioni di Piroso (tipo “Niente di personale”) mi sembra bravo, imparziale, disinvolto e senza peli sulla lingua.
Quindi mi sembra difficile pensare che abbia “cassato” un’inchiesta su Dell’Utri per servilismo o piaggeria verso Berlusconi (cosa che comunque è sempre nell’aria, visto che chi fa quel mestiere, a parte Sky e La 7 che hanno una audience minima, ha come interlocutori Mediaset, cioè Berlusconi, e la Rai, cioè ancora Berlusconi).
Questa considerazione, che è figlia della mia buona opinione su Piroso, ha però un risvolto che è ancora peggiore rispetto all’ipotesi “Piroso è un servo di Silvio” come sono strapieni i palinsesti di tutte le televisioni.
Da più parti si vocifera che il nervosismo di Berlusconi e della parte del PDL di matrice forzista derivi dall’inistenza di voci su un riavvio delle indagini sui rapporti Stato-Mafia all’epoca delle stragi, dopo il rinvenimento del “papello”, le dichiarazioni di Spatuzza e quelle di Ciancimino jr.
L’idea che ho io è che Piroso, non tanto per non dispiacere Berlusconi, quanto per evitare un terremoto, abbia preferito stare alla larga da un argomento spinosissimo e che avrebbe potuto metterlo sotto l’occhio di bue delle polemiche sulla giustizia che in questi giorni sono letteralmente al calor bianco.
Ovvero oramai i giornalisti, anche quelli più seri ed indipendenti, per non passare per “militanti” e “faziosi” stanno alla larga da notizie che nel resto del Mondo libero sarebbero in prima pagina e in prima serata ogni giorno.
Vi immaginate se, non dico Obama, ma Gordon Brown, fosse tirato in ballo da dei pentiti di mafia, se fosse rinvenuta una lettera autografa di uno dei vertici di Cosa Nostra indirizzata a lui, se il suo socio, amico e co-fondatore del partito (Dell’Utri) fosse sotto processo (e condannato in primo grado) per concorso esterno in associazione mafiosa? Se avesse avuto al proprio servizio come “stalliere” un capomandamento della mafia (Vittorio Mangano) che non sapeva niente di cavalli e che gli ha fatto saltare con una bomba il cancello di casa (“ma con rispetto”). Se avesse iniziato la propria scalata sociale con i soldi di una banca (la banca Rasini) chiusa per riciclaggio (operazione S.Valentino) di denaro della mafia e legata al peggio del peggio delle nefandezze italiche? La banca in cui era funzionario il padre?
Secondo voi, la BBC (o la CBS o ZDF o France 1….) avrebbe mai censurato un servizio per “l’assenza del contraddittorio”? Per “giornalismo militante”? Per “posizione preconcetta”?
Cioè se tutto questo “camminare sulle uova” tutta quest’improvvisa etica sul processo televisivo che è stata bellamente ignorata per Cogne, Garlasco, Erba, rapimento di Tommy Onofri e svariati altri casi di cronaca nera, debba essere applicata ad uno dei buchi neri più oscuri della democrazia italiana?
E’ ragionevole pensare che per giorni e giorni in televisione si sia visto sminuzzato nei minimi dettagli il processo di una casalinga valdostana che ha probabilmente ucciso il suo povero figlioletto in uno scatto d’ira, con ricostruzioni della casa in miniatura, consulenti e professionisti di ogni risma ingaggiati a dire la propria, mentre nessuno (che non si informi motu proprio con libri o riviste) sa minimamente cosa siano All Iberian, SME, IMI-SIR, Lodo Mondadori, Mediatrade, processo Medusa e processo Mills?