Mi cimento un po’ anche io nell’arte divinatoria, ma garantisco gli amici animalisti che senz’altro ci saranno fra i miei 25 lettori che non ho sbudellato nessun pollastro.
Secondo me lo scenario che si profila è questo. Presto o tardi questa notte dei lunghi coltelli finirà col morto ammazzato (in senso naturalmente metaforico) e credo che la fine di Ernst Rohm sia destinata a farla la legislatura.
Fini, una volta fuoriuscito dal PDL e dalla attuale maggioranza, cercherà alleati al centro e a destra. Proverà a ricucire con Storace, sancirà quella che è de facto già una alleanza in embrione con Rutelli e Casini (dopo l’astensione congiunta sul caso Caliendo).
In questo nuovo polo vedo probabile l’aiuto del think tank di Montezemolo (o di LCdM in prima persona) che già ha dato più di qualche avvisaglia. Meno probabile, ma tutto sommato possibile, anche l’ingresso in questo polo di centro-destra con al centro legalità e giustizia, anche Di Pietro. Certo prima l’UDC dovrebbe togliersi dalle scatole un po’ di marciuime (leggi Cuffaro). Ma sono abbastanza sicuro che, nel caso della nascita del terzo polo, i vari Cuffari sarebbero ben lieti di accasarsi nelle caselle vuote del PDL (e d’altra parte li posto per le mele marce ce n’e’ sempre a iosa).
Un polo si fatto secondo me sarebbe capace di erodere diversi voti al PDL+Lega, attestandosi ragionevolmente attorno al 20%, forse qualcosa di meno o qualcosa di più.
Gli altri due poli, PDL+Lega e PD+Vendola+Di Pietro, dovrebbero spartirsi più o meno equamente il resto, ovvero 40 e 40.
Stante il Porcellum in questo scenario è verosimile che uno dei due poli grandi riesca ad avere la maggioranza assoluta alla Camera ma non certamente al Senato.
Se, come secondo me auspica il terzo polo, questa maggioranza dovesse prenderla il centrosinistra (del resto da quando c’e’ la seconda repubblica ad ogni votazione cambia la maggioranza, quindi per quanto malconcio sia, è pensabile che prenda voti anche solo dal fallimento altrui), a quel punto si creerebbe una maggioranza di “larghe intese” per un governo transitorio, che farà una nuova legge elettorale, alcune riforme istituzionali, una legge severissima sul conflitto di interesse e rimetterebbe la parola alle urne dopo un paio d’anni (forse magari eleggerà un nuovo Presidente della Repubblica).
Finiti questi adempimenti, inizierà di fatto la Terza Repubblica, con Berlusconi fuori gioco (come aspirazione a governare) ma probabilmente in un angolo a menare fendenti dall’alto del suo immutato potere di controllore dei media.
A quel punto credo che con lui si arriverà ad un redde rationem frontale, ammesso che questo non avvenga prima.
Comunque vada, di una cosa sono certo come non lo sono stato in passato, questo periodo davvero buio è al crepuscolo.
Come diceva quel mio compagno di università: dopo il freddo degli anni di piombo, godetevi il bel calduccio di questi anni di merda.
La cosa che inquieta è che leggendoti il primo pensiero è stato: “speriamo”
Se è la fine di un periodo buio, è l’aurora 🙂
Comunque, stante il Porcellum, la maggioranza assoluta della Camera è sicuramente in mano a chi prende un voto in più. Comunque a me, onestamente, sembra che il “Nuovo Ulivo” che vince la camera sia solo un pio desiderio.
“Se è la fine di un periodo buio, è l’aurora ”
no caro, crepuscolo si riferisce tanto all’alba quanto al tramonto. 🙂
Le variabili sono talmente tante che è difficile fare previsioni. Certo è che una maggioranza larghissima, con pochissimi partiti, che implode dopo due anni, di certo non lascia un buon ricordo nell’elettorato decisivo, vale a dire quello non militante.
Più o meno un quarto degli elettori vota a destra senza se e senza ma, e un altro quarto vota a sinistra allo stesso modo. Poi c’e’ un altro quarto che è composto da quelli che gli istituti demoscopici definiscono “indecisi” che sono quelli che vengono raccattati con le liste tipo “forza roma” e “forza lazio” o “viva la figa” ma che tendenzialmente votano “di pancia” decidendo poco prima di entrare nell’urna. E poi c’e’ un quarto che non vota per mille motivi, dall’indiffrenza, al disincanto, alla protesta, all’impossibilità.
Berlusconi nelle elezioni del “pareggio” fu bravissimo a mobilitare gli indecisi e una certa parte di quelli che normalmente non votano, prefigurando l’arrivo di orde di vampiri assatanati di soldi sotto forma di nuove tasse.
Ma questi stessi che ti seguono come i topi col pifferaio magico, sono anche i primi che abbandonano la nave quando affonda. Per di più avendo due su quattro dei tuoi alleati storici che ti danno cornate in campagna elettorale.
Il PD in versione “nuovo ulivo” deve stare sulla riva del fiume come il proverbiale cinese. Se riescono a non affogare scambiando uno sputo di un pescatore per una piena, forse ce la fanno.
sei molto ottimista.
io invece temo un di pietro in versione fini nei confronti del pd, ossia, alzare sempre più l’asticella della provocazione finché quegli altri non si stufano e decidono di allearsi con l’udc e mandare definitivamente a quel paese di pietro. a quel punto, si sparigliano i giochi e finisce che berlusconi rivince.
Secondo me Di Pietro è meno arruffapopoli di quanto sembri, in tutte le legislature ha sempre abbaiato ma non ha mai votato contro niente, fino ad oggi quelli che hanno fatto cadere i governi sono stati i Bertinotti/Turigliatto e Clemente Pastella.
ti ricordo che nel 2001 si presentò da solo: il centrosn avrebbe comunque perso, però, insomma… qualche seggio in meno ci fu.
ti ricordo poi che nell’autunno 2007 il suo bravo contributo al caos lo dette pure lui, in particolare su G8 e poltrone Rai: poi, per carità, le colpe di Mastella e Turigliatto sono pachidermiche in confronto, però, insomma…
Vi segnalo questo sondaggio di Mannhiemer per il Corsera: http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/211491-sondaggio-mannheimer-per-il-corriere-della-sera-partito-di-fini-si-attesta-al.html
Da il PDL al 30, il PD al 26, la Lega all’11, Fini al 6 e Casini pure, Vendola al 3, Di Pietro al 6, Ruitelli sotto l’uno per cento.
Secondo me se si facesse una campagna elettorale col famoso “terzo polo”, quel 13 per cento, considerando anche appoggi esterni di influenza forte (Montezemolo) è molto probabile che in campagna elettorale si avvicini al 20 e che anche la maggioranza alla Camera che ora Berlusconi da per scontata, smetta di esserlo.
Resta il nodo gordiano dei media nelle sue mani. Da Minzolingua che invita a commentare il discorso di Fini Gasparri e Cicchitto, fino ad arrivare a Mediaset e il suo “comitato elettorale”.