I giornali di destra mi hanno abituato a clamorosi voltafaccia.
Dalle cose più frivole, tipo se Berlusconi sia ancora in grado di avere erezioni (prima la tesi dell’impotenza serviva a dimostrare che non poteva essere un puttaniere, poi, dopo la causa all’Unità, clamoroso dietrofront), a quelle medio-serie, tipo le candidature delle veline (prima a pomparle poi a negarle) a quelle davvero serie (15 anni fa giustizialisti forcaioli, oggi garantisti, ma solo coi colletti bianchi, invece con negri e straccioni sempre più inferociti).
A tutto questo cambiare rotta in base al vento ormai si è fatto il callo. D’altra parte se uno ha paura di inciampare è molto meglio se Striscia.
La cosa che mi lascia davvero di sale è che in questo momento riescono ad avere due linee del tutto contraddittorie, *contemporaneamente*.
Da una parte dicono che chi accusa Berlusconi, gli rinfaccia i suoi guai con la legge, le risposte che non da, le puttane di regime, è anti italiano, sputtana la nazione agli occhi del mondo.
Dall’altra, invece, per questioni istituzionali ed infinitamente meno gravi sul piano etico e morale, attacchi frontali a Napolitano.
Che come istituzione di rappresentatitià della Repubblica, è al primo posto. Però se si attacca lui non si è anti italiani. Così come “pulirsi il culo col tricolore” o le penose scene di Borghezio alla visita di Ciampi all’Europarlamento.
Per anticipare la favoletta dell'”eletto dal popolo”, a parte il fatto che è una sostanziale palla, visto che in caso di esito incerto delle elezioni il presidente della Repubblica potrebbe tranquillamente affidare l’incarico a qualcuno diverso dall’indicato (se per esempio alle prossime elezioni Berlusconi vincesse alla Camera e Bersani vincesse al Senato….), è comunque vero che, se pur indirettamente, anche il Capo dello Stato è eletto democraticamente da dei delegati. Che è in senso lato quello che succede negli USA, dove gli americani votano i cosiddetti grandi elettori che a propria volta eleggono il Presidente.
Il tutto per dire che se ormai non mi stupisco più di leggere un giorno bianco e un giorno nero sullo stesso Giornale, in funzione di quello che vuole il padrone, l’apice di scrivere due cose opposte nella stessa edizione è davvero notevole.