Io penso che, come condizione generale della democrazia e del suffragio, debba valere il principio per chiunque di poter stare come vuole stare. Se la maggioranza dei veneti, baschi, catalani o, appunto, i crimeani, vogliono essere indipendenti o confluire in un altro stato sovrano debbono poterlo scegliere democraticamente ed ottenere.
Se poi ci sono ragioni economiche (giacimenti, accesso a vie di comunciazione ecc) si debbono trovare degli accomodamenti per cui è normale che non possa succedere come in Bolivia che persa la guerra l’accesso al mare sia ostruito dal Cile e dal Perù.
I carri armati non servono a nulla, così come dichiarare che “Mosca vuole isolarsi” e minacciare sanzioni. In Crimea se la maggior parte delle persone è russa e non vuole avere a che fare con Kiev nel momento in cui rivolge il proprio sguardo ad occidente, credo sia giusto concedere loro di stare con chi ritengono meglio.
(questa ovviamente è una brutale semplificazione e come tutte le sintesi è grossolana e ci sono sicuramente molte questioni spinose che non sarebbe facile dirimere in nessun caso, ma non di meno resta il principio, se il 95% dei liguri volesse l’indipendenza mi sembrerebbe una violenza impedire che la ottengano).
In generale hai assolutamente ragione.
L’unico problema è… come fai a votare serenamente un referendum che ti chiede se rimanere Ucraina o diventare Russia… quando la tua regione, ufficialmente ancora Ucraina, è già occupata dalle truppe russe?
Che la Crimea sia “etnicamente” prevalentemente russa è vero, ma un voto del genere con le truppe russe intorno ai seggi ha lo stesso valore di una finale olimpica vinta perché tutti gli avversari sono stati bloccati negli spogliatoi da coliche varie.
Ergo: burocraticamente vale, umanamente non vale un belino.
Saluti,
Mauro.
Si, capisco il punto di vista, ma provo a vederla dal lato opposto. Come sarebbe stato un referendum in cui la maggioranza etnica russa fosse stata “ostaggio” di una nazione sovrana ostile che organizza il referendum avendo l’obbiettivo di farlo fallire?
L’Ucraina non è che ne venga esattamente da 50 anni di democrazia illuminata per cui lo Stato accetta serenamente un verdetto contro se stesso purchè suffgragato dalla maggioranza….