Passate le feste di fine anno, in attesa di rientrare in ufficio, avendo alcuni lavoretti da fare ho deciso di andare in un luogo silenzioso e adatto a usare un notebook per potermi concentrare meglio che a casa. I cuccioli sono all’asilo al mattino e con la baby sitter al pomeriggio, quindi eccomi qui: alla biblioteca Berio. Erano lustri che non ci mettevo piede, addirittura credo sia la seconda volta in tutto che ci vengo da quando ha cambiato sede, se si esclude una visita serale durante la penultima conferenza di .mau. al festival della scienza.
Debbo ammettere che un posto così mi riconcilia molto con l’idea di pagare le tasse. Pulito, efficiente, ordinato, silenzioso… un sacco di menti giovani e fresche che preparano gli appelli invernali. La wifi è di una lentezza esasperante, nonostante i molti filtri per impedire i contenuti più pesanti.
Unica nota negativa, ormai nessuno mi confonde più nemmeno con il più ritardatario dei fuori corso. Sono andato al bar a prendere un caffè e sono stato l’unico di una lunga fila a cui il barista si è rivolto col “lei”. Un tizio poco distante da me si è allontanato dalla sua postazione, lasciando incustodito un netbook. Ha alzato lo sguardo, ha dato una rapida occhiata e dopo aver scrutato i presenti si è rivolto a me per chiedere se gli potessi controllare il portatile durante l’assenza. Insomma ormai sono decaduto nella condizione di essere vecchio e sembrare rassicurante. Il che avendo dei figli piccoli e frequentando posti pieni di bimbi piccoli da un certo punto di vista è pure positivo, almeno non potrò essere facilmente scambiato per un maniaco. 🙂
E’ incredibile il rapporto che c’e’ fra maschi e femmine, le ragazzine sono almeno il triplo dei loro coetanei. O stanno più malvolentieri a casa a studiare, o sono assai più diligenti, oppure i maschietti arrivano di pomeriggio, che la mattina dormono.
Altra cosa curiosa, la biblioteca è praticamente un posto dove c’e’ la wifi gratis, il bagno e un tavolo con luce e corrente elettrica. Della consultazione dei libri non interessa nulla a nessuno. C’e’ addirittura un tavolo riservato per i pochissimi (e per lo più anziani) che vengono qui a leggere un libro preso a prestito (e c’e’ scritto sopra sottolineato l’avverbio *esclusivamente* segno che qualche drittone usava il tavolo per studiare facendo finta di farsi dare a prestito un libro per avere il posto).
Il personaggione mitologico è un tale, sulla sessantina, che potrebbe fare lo spot delle dicerie sui genovesi, che si è seduto col suo smartphone, lo ha attaccato alla corrente disponibile sul tavolino, e si è messo a usare facebook, il tutto a spese della collettività 🙂
Mi ricorda quella barzelletta del tizio che va alla fiera di Sant’Agata al banco gastronomico e dice: “vorrei 10 centesimi di pinoli e 10 centesimi di olive” e poi “mi fasci tutto nel giornale di oggi”.