Prodi stava per vendere Alitalia ad Airfrance, di certo non era una vendita vantaggiosa, ma per lo meno era a costo quasi zero per lo Stato, se si escludono i 2000 esuberi e i 4000 lavoratori parcheggiati in una azienda pubblica messa nell’indotto. L’opposizione di allora urlava e strepitava per far fallire la trattativa definita un capestro.
Oggi, a fronte di un accordo peggiore, sotto ogni punto di vista (più esuberi, debito interamente a carico del contribuente, compagnia enormemente ridimensionata rispetto all’ippotesi AF-KLM in cui sarebbe diventata la terza gamba del primo vettore europeo) se qualcuno dell’opposizione prova a dire che è un pasticcio e una schifezza volano botte di “irresponsabili” perchè “se fallisce la trattativa, 20 mila lavoratori vanno a casa”.