Da qualche anno la mia famiglia ed io abbiamo cambiato casa e quartiere, grazie alla disponibilità di una abitazione della famiglia di mia moglie e questo ha fatto si che la nostra vecchia casa rimanesse vuota.
Essendoci ancora qualche anno di mutuo l’idea che ci è venuta è stata quella di affittarlo, in modo che la quasi totalità delle spese venisse coperta dalle locazioni.
L’appartamento è a Sampierdarena, un quartiere di Genova che sta da anni scivolando nel degrado e nella trascuratezza, colpa in gran parte del fatto che è diventata una enclave ecuadoriana, un vero e proprio ghetto. Questo rende difficile venderlo, il collasso del mercato immobiliare che c’e’ stato ub po’ dappertutto a Sampierdarena è stato un precipizio senza fine.
La prima esperienza di affitto è stata con due ragazzi molto giovani, naturalmente precari, che mi sembravano proprio due bravi ragazzi a cui dare fiducia. Due bravi ragazzi probabilmente lo sono, ma la fiducia è stata davvero mal riposta. La loro condizione di precari si è riverberata sulla loro capacità di essere puntuali con i pagamenti , unita al fatto che anziché spendere i pochi denari disponibili con oculatezza hanno pensato bene di ridipingere tutto l’appartamento di colori improbabili e si sono comprati un cucciolo di cane (il quale, lasciato solo a casa durante il giorno, mi ha disintegrato il divano). Morale della storia dopo 6 mesi sono andati via, per fortuna di propria sponte, lasciandosi dietro la schiena 1000 euro di debito e un divano distrutto.
Scioccato da questa esperienza ho deciso di essere più stringente coi requisiti da richiedere all’inquilino, solo persone con robusti contratti di lavoro e l’ampia capienza di pagare la locazione.
Al secondo giro scegliamo, fra i moltissimi candidati, un padre di single, con un buon lavoro, di 50 anni.
L’inizio sembra abbastanza promettente salvo il fatto che, pur sollecitato molte volte, non ha mai volturato il contratto dell’Enel con il contatore che preoccupantemente continuava a girare con il mio nome sul contratto.
Passato un idillio di pochi mesi ha smesso di pagare gli affitti. All’inizio (era prima di Natale) adducendo motivi di conflitto con la ex moglie che a suo dire avrebbe ottenuto il congelamento dei conti correnti per mancato pagamento degli alimenti. Li per li abbiamo creduto al suo racconto e gli abbiamo detto di trascorrere le vacanze tranquillo che ci saremmo risentiti dopo le feste. Da li un incubo. A gennaio proviamo a metterci in contatto, visto il protrarsi del suo silenzio, e questo ha iniziato a farsi negare la telefono a non rispondere ai messaggi e così via. A questo punto ho cominciato ad aspettarlo sotto casa, ha suonargli in casa e l’unica volta che sono riuscito a farmi aprire la posta ho trovato sua madre che mi ha detto che non era in casa (mentre secondo me era tipo nascosto in un’altra stanza).
Dopo vari appostamenti mia moglie è riuscita a trovarlo riuscendo a farsi dare parte del dovuto, che poi sono gli ultimi denari che abbiamo visto. Dopo ancora svariati tentativi a vuoto di riottenere i nostri pagamenti ci rivolgiamo ad un avvocato per le pratiche di sfratto per morosità. Nel frattempo tentiamo di risolvere la questione del contratto elettrico intestato a nostro nome, scoprendo che non possiamo farlo chiudere d’imperio, perché ci sono sentenze già passate in giudicato che stabiliscono che chiudere i contratti ad un inquilino moroso rientra nel “uso arbitrario della ragione”. Miracolosamente riusciamo a convincere l’inquilino moroso a chiudere il contratto a nostro nome, dopo avergli dovuto pagare bollette elettriche per “soli” 400 euro (a sommarsi agli altri denari mai ricevuti).
In questo frattempo l’avvocato ci comunica che l’inquilino sta per essere cancellato dalle liste elettorali per irreperibilità e che quindi le pratiche per lo sfratto andranno per le lunghe, essendo i tempi di notifica diluiti all’inverosimile (anche perché in difetto di notifica l’udienza viene nuovamente fissata con la notifica mandata alla casa comunale, questo nonostante il fatto ci sia un contratto di affitto regolarmente depositato all’Agenzia delle Entrate nel quale c’e’ scritto che questo signore abita a casa mia).
Morale della favola oggi abbiamo finalmente riottenuto indietro le chiavi della casa, per gentile concessione dell’inquilino che nel frattempo ha trovato qualche altro fesso alle spalle di cui vivere, dopo aver dissanguato me, mentre nel frattempo le cause di sfratto proseguono per la propria via (ci sarà un’udienza a Luglio).
La casa era un porcile, la corrente staccata da qualche giorno con la roba a marcire dentro al frigo, spazzatura di ogni tipo in giro per casa, un gigantesco specchio rotto e un letto e un divano rotti abbandonati in casa. Il galantuomo a cui ho affittato la casa ha mandato a restituire le chiavi il figlio teenager, non avendo evidentemente le palle di venirmi a raccontare la solita riga di balle per non darmi il dovuto. Il figlio si è fatto portavoce del padre dicendomi che avrei dovuto buttare via io il vecchio divano e tutto il resto che loro non avevano tempo (quinto piano senza ascensore).
Il credito complessivo è di 2500 euro, al lordo dei 1500 di caparra (quindi sarebbero stati 4000) a cui si andranno ad aggiungere le spese legali, alle quali il suddetto galantuomo sarà condannato a rispondere in solido, ma naturalmente non vedrò un centesimo ne di questo ne del resto, perché ovviamente non ha niente di intestato e ragionevolmente il quinto dello stipendio pignorato da qualche precedente creditore.
In tutto questo, nonostante abbia questo credito significativo, le tasse e tutto il resto sono naturalmente dovute (l’appartamento è affittato con la cedolare secca).
In poche parole ci ho rimesso l’osso del collo.
Mi spiace solo per lo sventurato che ha affittato la casa al mio (per fortuna ex) inquilino, che per la cronaca si chiama Pietro Storelli. Se qualcuno ha un inquilino che si chiama così: mi spiace per te.
E’ normale che in questo paese si viva avvolti nella più totale sfiducia delle istituzioni. Ci vogliono mesi per ottenere che un inquilino moroso venga messo alla porta, devi spendere i soldi di un avvocato e nel frattempo lo Stato non ti da tregua per quanto gli è dovuto.
3 thoughts on “Affittare una casa”
Comments are closed.
Il problema è che tu sei onesto.
Se invece di andare per vie legali ti fossi affidato a un’agenzia di recupero crediti (e sai benissimo chi le gestisce) qualcosa avresti recuperato.
Però, come detto, per tua sfortuna sei onesto.
P.S.:
Però è per questo che ti rispetto 🙂
Non affittarla, vendila.
Ci sto provando, ma il mercato immobiliare è agonizzante. Dopo il primo tentativo di affitto la misi in vendita ma il riscontro fu praticamente nullo. Ora ci sto riprovando, ribassata del 15%.