Come forse saprete molte aziende sfruttano le abitudini di navigazione dei propri utenti per promuovere attraverso i banner pubblicitari dei prodotti “su misura” per i gusti del navigatore anziché sparare nel mucchio e magari fare una pubblicità di assorbenti ad un uomo o di gomme da moto ad una ragazza.
Ultimamente mi è capitato di cercare su alcuni siti specializzati una moto, in particolare un “bobber” ovvero una moto custom modificata ma senza modifiche al telaio (altrimenti sarebbe un chopper). Come prevedibile i banner su “Il Post” o “Il Fatto Quotidiano” eccetera hanno in iziato a propormi harley davidson in tutte le salse. Ad un certo punto però sono comparse delle signorine piuttosto discinte che si presentavano offrendo servizi di “pulizie”, “fotomodella” eccetera. Siccome la cosa mi ha molto divertito (immaginarmi una di queste signorine che fa le pulizie con minigonna inguinale e tacco 12) ho aperto uno di questi annunci per fare uno screenshot che ho poi inviato ad alcuni amici. Malauguratamente non mi sono ricordato di farlo con una finestra “in incognito” (che quindi non accetta cookies e non registra la navigazione) il che ha prodotto che i banner hanno iniziato a sputare fuori annunci “particolari” al posto delle moto cromate. In passato mi era capitato con un altro genere di prodotto, bisogna avere la pazienza qualche settimana di sopportare i banner senza aprirli e poi la cosa si esaurisce da se e viene sovrascritto dalle nuove ricerche.
Sulla piattaforma annunci di eBay (che si chiama kijiji) presumo per policy sia proibito offrire servizi di prostituzione o similari e quindi è davvero divertente però vedere gli escamotage che vengono messi in atto dalle signorine per promuovere se stesse aggirando il blocco. O appunto proponendosi per servizi inverosimili come “pulizie” o “hostess” facendo foto in abiti molto succinti e pose provocanti, oppure promuovendo la vendita di biancheria intima che copre superfici di pelle molto ridotte (che in realtà poi è una foto di se stesse) e presumo che poi nel corpo dell’annuncio ci sia spiegato in qualche modo che il “perizoma” fa parte di un pacchetto più ampio (io non li ho più aperti per evitare che questi banner mi inseguano per l’eternità).
E’ la versione 2.0 delle massaggiatrici che, per evitare il reato di favoreggiamento a danno dei giornali che avessero pubblicato annunci esplicitamente sessuali, facevano degli annunci ridicoli che per un certo periodo dell’adolescenza sono stati fonte di pomeriggi di risate a crepapelle anche per gli aggettivi che ci si trovavano dentro “completissima” “non pelosa” eccetera.
Del resto se nella vulgata è il mestiere più antico del mondo, sopravviverà certo anche al cambio di media per promuoversi.