Complimenti vivissimi. L’Emilia Romagna, che ai tempi del PCI era una delle eccellenze mondiali del buon governo, sta prendendo uno scivolone via l’altro. Dalla porcherie Unipol, a quelle di Delbono e delle sue vacanze con l’amante a trombare pagate dai contribuenti a alla schifezza per cui un luminare di fama mondiale come Ignazio Marino viene boicottato nella professione per aver avuto l’ardire di candidarsi contro Bersani e Franceschini (guardacaso uno Ferrarese e l’altro Piacentino).
Che schifezze. Io non voto il PD, mai votato. Però anelo il giorno in cui potrò farlo, il giorno in cui il bipolarismo smetterà di essere l’odierno feto per diventare uno sviluppato e rubusto bambinone. Però per poterlo fare, oltre ad essere l’unica alternativa alla destra, dovrà anche essere un partito pulito, limpido, una casa di vetro.
Cosa che ora, evidentemente, *NON E’*.
Pare che Delbono si dimetta. Bene, ottimo. Un amministratore infedele (per quanto ancora presunto tale) non è una colpa di tutti, a condizione che prenda atto dei propri errori e torni a fare dell’altro, visto che fare il sindaco non è una prescrizione medica.