Quando ero ancora un bimbetto, avrò avuto l’età dei miei figli, capitava di andare nell’orto con mio padre o con mio nonno a bruciare le sterpaglie (ovvero: loro bruciavano le sterpaglie e io facevo loro compagnia). Già così piccolo ci tenevano che imparassi alcune regole fondamentali su come si fanno certi lavori. Per la serie: non si scherza col fuoco. Una delle parole del mio dialetto che usavano era “bambuia”. La bambuia è una parola intraducibile che significa “il fuoco che ti scappa di mano”. No ti devi bruxia quande ghe aia, se no a te piggia a bambuia. Non devi bruciare quando c’e’ vento, se no il fuoco ti scappa.
Ieri sera sono stato fino a tarda ora sulle alture di Nervi a presidiare la casa di mio cognato, lambita dalle fiamme di un vasto incendio partito dalle alture di Nervi, dietro al camposanto. E’ da metà dicembre che a Genova non piove, e da circa un mese c’e’ un tempo asciutto e molto ventoso. Ieri sera c’era un forte maestrale, saranno stati 30 nodi di vento, con picchi anche di 40.
Questo è quello che ho fotografato dal tetto di casa, mentre lo stavamo innaffiando per evitare che i lapilli che volavano in aria potesseo attizzare altri focolai. A mezza sera ho visto un anziano signore con la sua coppoletta e il bastone se ne scendeva dalla creuza verso mare. Gli ho chiesto se fosse tutto a posto: “Comme a va Bacan?” “Scappemmo”.
Per fortuna sono arrivati i Vigili del Fuoco in forze che hanno arginato l’incendio per quel che si poteva. La visibilità era molto bassa a causa del fumo (la Luna era velata nonostante il cielo terso), il vento molto forte e il crinale impervio e difficile da percorrere.
L’autostrada chiusa ha riversato in Corso Europa un traffico mortale, le persone sono rimaste bloccate per ora. A questo proposito registro la lodevole iniziativa della pizzeria Egizio che ha distribuito tranci di pizza alla gente bloccata nel traffico. Oltretutto fanno una pizza buonissima, se qualcuno li volesse ripagare di tanta generosità andando a cena da loro.
Ancora oggi mio cognato è in giro assieme alla Protezione Civile a spengere i piccoli focolai che inevitabilmente sono rimasti nel vasto fronte del fuoco.
E tutto questo disastro ambientale, tutti gli animali morti, le persone evacuate, bloccate in strada, i vigili del fuoco che hanno rischiato la pelle, per colpa di qualche mentecatto che ha acceso un fuoco in una secca giornata ventosa. Si vede che nessuno, a loro, aveva mai parlato della bambuia.
Update: anche se non si bruciano le sterpaglie bisogna stare attenti alla bambuia.
Beh, bambuia o non bambuia, dovrebbe bastare un minimo di buon senso. Neanche intelligenza, solo buon senso.