Quella che sto per raccontarvi è una odissea incredibile che mi sta capitando per avere un servizio che, nel 2014 quasi 15, dovrebbe essere il minimo sindacale in una grande città dell’occidente, più o meno come l’acqua potabile in casa. La linea telefonica.
Come chi mi legge abitualmente sa la scorsa primavera la mia famiglia ed io ci siamo trasferiti in una casa di famiglia di mia moglie, nel quartiere genovese di Albaro, a qualche centinaio di metri dalla celeberrima spiaggia di Boccadasse.
Per chi conosce Genova è praticamente nel centro che più centro non si può, in fondo a Corso Italia. Nel vecchio appartamento in cui stavamo eravamo sotto contratto con Wind Infostrada, dopo un lungo peregrinare di altri fornitori, fra cui il pessimo Fastweb. Alla fine Wind-Infostrada, pur con un inciampo inziale di una bolletta monstre con il traffico a consumo, mentre il nostro contratto era esplicitamente a forfait, poi rientrato dopo qualche telefonata, si è rivelato un discreto fornitore, la linea era decente, con un uptime ottimo e quindi tutto bene. Fino a che abbiamo deciso di traslocare il numero nella nuova casa. Facciamo partire la pratica e Infostrada ci da una serie di appuntamenti sempre inefficaci di sopralluogo tecnico per scovare una linea telefonica di rame su cui si sarebbero dovuti attestare per portarci il segnale in casa. Al quinto appuntamento senza esito, ci siamo arresi ed abbiamo dato disdetta. Considerate che la casa prima che venisse acquistata e restaurata era una caserma della Polizia Municipale, ergo l’evenienza che fosse sempre stata senza una linea telefonica è sostanzialmente pari a zero. I tizi di Infostrada attribuiscono la responsabilità di questo disagio a Telecom Italia, dicendo che loro dipendono da Telecom ecc… Anche ammettendo che questo sia vero certo non è una cosa che mi riguarda e quindi decido che in ogni caso non saranno loro il nostro fornitore per il futuro. In tutto questo tralascio, perchè la potete immaginare, la frustrazione di dozzine e dozzine di telefonate ai maledetti call center in cui ogni operatore ci rispondeva imbarazzato una cosa diversa inventando su due piedi una scusa via l’altra. Ci guardiamo in giro, pur titubandi decidiamo di provare l’offerta Sky+Fastweb, essendo noi clienti Sky, con poco di più rispetto all’abbonamento della pay-tv ci portano la fibra in casa. Wow. Dato che so che ormai quando ti dicono “Internet su fibra” significa che la fibra arriva fino ad un punto di accentramento prossimo a casa tua ma che l’ultimo miglio è in rame, chiedo esplicitamente e con tono molto concitato al commerciale di Fastweb, prima di accettare il contratto, se fosse ben sicuro di quel che stava vendendo, visti i casini con Infostrada e visto che a quanto pare l’ultimo miglio di rame in casa nostra non ci arriva. Ottengo giuri e spergiuri e accettiamo il contratto telefonicamente. Poco dopo ci arrivano le carte da fimare e, incredibile dictu, c’e’ una carta in cui diamo mandato a Fastweb di chiedere a Telecom un “last mile” di rame per casa nostra. Naturalmente, visto il pregresso con Infstrada e i ritardi di Telecom a portarci questo cavo conto terzi, decido di rinunciare (anche qui telefonate, raccomandate, rotture di coglioni a strafottere per non ottenere nulla di nulla). In questo frattempo Infostrada continua a mandarci bollette su bollette e solleciti su solleciti per pagare un servizio che non ha erogato, ma lasciamo stare.
Avviliti e frustrati decidiamo con mia moglie di rivolgerci direttamente alla sorgente, a Telecom, visto che si prospettava anche una offerta sulla fibra piuttosto allettante. Quindi al mese di ottobre chiamo il mitico 187 e faccio tutta la procedura per la fibra. E anche qui inizia una nuova trafila di follia, con tecnici che mi chiamano per intervistarmi sul servizio che voglio, che mi danno appuntamenti che poi disattendono e quando poi chiamo il 187 per chiedere spiegazioni, cadono tutti dal pero, senza sapere o capire niente, con la solita trafila di tizi che sparano una scusa li per li. L’ultima telefonata di poco fa per farci sapere che la pratica nostra è stata annullata per la *SETTIMA* volta, senza che gli operatori di call center siano in grado di dirci perchè, visto che la questione riguarda gli uffici amministrativi. Ci danno il numero verde degli uffici amministrativi, che si attiva con un numero di pratica, che però nel nostro caso risulta non valido, per cui non riusciamo a parlare nemmeno con questi. Uno del call center ha provato ad abbozzare che forse abbiamo delle fatture pendenti non pagate. Per una attivazione!!!!!
Altro che digital divide, siamo in una nazione del terzo mondo, a furia di fare call center in Maghreb e fare subappalti dei subappalti per i servizi più minimali il livello delle forniture è sceso ad una qualità che in Germania sarebbe costata la testa del CEO di un’azienda grande la metà di Telecom. D’altra parte ai massimi vertici ci sono dei minus habens che pensano che NapoleTone abbia vinto a Waterloo, mi immagino il livello del giovinetto albanese al call center.
Sono davvero senza parole. Sei mesi sei per avere un cazzo di collegamento ad Internet a casa. Sto pensando di provarne uno wireless, tipo Linkem o Eolo, ma le recensioni che leggo in giro sono davvero da brividi lungo la schiena. Anche quelli basati su 3G o 4G (che ad un certo punto della mia vita ho anche provato) hanno il difetto capitale di avere traffico contingentato (e basta avere 3-4 device in casa che fanno updates per rischiare di sforarlo in continuazione) e di avere una banda disponibile fra le 18 e le 21 da mani nei capelli.
Siamo una nazione senza speranza.
Update: ora quelli del 187 stanno ignorando me su twitter e mia moglie su facebook dopo un iniziale promettente e illusorio riscontro.
Ehm, ehm… prima di sparare cavolate su quel che sarebbe successo in germania, avresti fatto meglio a chiedermi come (non) funziona qui coi telefoni 😉
Avere una linea telefonica (cioè un filo di rame che va dalla centrale a casa tua) è un conto. Avere una linea ADSL (cioè un filo di rame che va dalla centrale a casa tua e non abbia problemi di diafonia con la corrente che passa negli altri fili di rame lì vicino) è tutt’altro conto.
Paradossalmente essere in una zona centrale è una fregatura, perché i cavi sono più vecchi e non certo pensati per la larga banda.
Comunque a casa mia la fibra non arriva, e io non sono un abbonato Telecom 🙂
Hai ragione, eccesso di esterofilia. 🙂
@.mau. si, io non discuto le difficoltà tecniche, tutto sommato di lavoro non faccio il panettiere e se sono ragionevoli posso arrivare a capirle e comprenderle. Quello che mi fa infuriare è che di fronte ad un minimo intoppo sulla procedura standard queste aziende si trasformano in gattini ciechi, e non c’e’ modo di sapere cosa diavolo succede o il numero di un adulto con cui parlare.
la divisione Caring Services di Telecom è in una situazione tragica, con tentativi aziendali di recuperare produttività ben oltre quanto possibile. In pratica, un dipendente che volesse aiutarti andrebbe contro le direttive aziendali perché “perderebbe tempo”. Il tutto mentre resta la spada di Damocle della societarizzazione, cioè di mandare fuori da Telecom TUTTO il 187…
E’ davvero grottesco, perchè se noi fossimo clienti con un problema potrei in parte capire che si tratta principalmente di scocciature, ma noi clienti vorremmo diventarlo….