“Il problema dell’articolo 18 non c’è mai stato: non lo è mai stato perché riguarda 3.000 persone ma per anni è stato il solo problema della nostra vita giuslavoristica”
Premetto che ai tempi di Berlusconi sono sceso in piazza contro l’abolizione dell’articolo 18 ma che sarei d’accordo nel sostituirlo con qualcosa di diverso, tipo la proposta Ichino, ovvero l’obbligo per l’azienda che manda via un lavoratore di pagare il 100% dello stipendio il primo anno, l’80% il secondo e il 60% il terzo, salvo che con corsi di formazione (sempre a carico dell’azienda) e\o altri strumenti il lavoratore non venga ricollocato nel mercato prima. In Germania la legislazione è simile.
Questo premesso il ragionamento di Renzi fa acqua da tutte le parti.
Il motivo per cui si arriva a pochissime risoluzioni conflittuali dei rapporti di lavoro con un giudice che si pronuncia è proprio dipendente dal fatto che c’e’ l’articolo 18 e che le fattispecie di “giusta causa” di licenziamento sono variabili e in alcuni casi risibili, e più che altro sono una lotteria legata al giudice del lavoro che ci si trova davanti.
Quindi è proprio una fallacia del ragionamento ritenere che l’articolo 18 sia una cosa residuale solo perchè alla fine obbliga al reintegro di 3 mila persone. Senza l’obbligo di reintegro probabilmente sarebbero assai di più le persone licenziate “ingiustamente”. Questo detto io ritengo che una azienda debba avere il diritto di licenziare un lavoratore che non voglia più avere alle proprie dipendenze, ma alla condizione che, in assenza di fatti gravi (assenze ingiustificate, furti, messa a repentaglio della sicurezza, violenza ecc…) debba farsi carico dell’ammortizzazione sociale del licenziamento e del suo reintegro nel mondo del lavoro.
Garantisco che per una azienda tirare fuori 3 anni di stipendio a vuoto non è una cosa fatta tanto a cuor leggero. E secondo me un lavoratore furbo negozia una buonuscita e cerca di rimettersi in pista nel giro di poco, oppure con la buonuscita consistente e anticipata (sommata al TFR) si avvia una attività in proprio.
Ma sostenere che l’articolo 18 riguarda 3 mila persone è una autentica idiozia.