E’ ormai abbastanza chiaro che la partita di Monti è una partita internazionale, come internazionale è stato l’attacco al debito sovrano dell’Italia. Se l’Italia andasse sott’acqua sarebbe costretto a misure draconiane come quelle a cui è stata sottoposta la Grecia. Prima che succeda allora Monti si prodiga a rassicurare i mercati stranieri che si stanno attuando riforme incisive. All’estero gli osservatori ritengono (e probabilmente con qualche ragione) che il nostro sistema di welfare non è sostenibile e che la sola idea che possa essere un giudice ad imporre ad una azienda di riassumere un dipendente, quando non vi sia la prova che è stato licenziato in modo discriminatorio, risulta essere di difficile comprensione.
Quindi non deve stupire il fatto che si accanisca così su questo genere di riforme, sono la cura necessaria a far abbassare la febbre. Speriamo solo che la cura non uccida il malato.
Allora, ti racconto qualcosa da italiano in Germania.
Indipendentemente da quello che possiamo pensare di Monti e delle sue scelte, sai quale è la tragica ironia della situazione?
Che, discorsi demagocici a parte, nella sostanza l’imprenditoria e la finanza tedesca hanno fiducia nella solidità, nella ripresa italiana.
Però il popolino – quello che mette i voti nelle urne alle elezioni – vive dei vecchi pregiudizi antiitaliani. E la Merkel vive dei voti di questo popolino.
E quindi la Merkel per ottenere voti deve di fatto cercare d affondare l’Italia (e la Spagna e magari anche la Francia), ma per aiutare l’economia tedesca dovrebbe invece sostenere chi le fa perdere voti (Italia & co.).
Il dramma è che ai politici interessa solo la rielezione. I politici vivono a breve termine. Il medio-lungo termine non gli interessa.
Il che significa che la Merkel, pur di vincere le prossime elezioni, è disposta ad affossare pure il proprio paese.
Saluti,
Mauro.